Stefano Battistella Interrato dell'Acqua Morta 2014 - Cantautoriale, Folk, Alternativo

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Un disco rock dallo spirito folk più sfogato e sovversivo

Il ritmo della tempesta che deflagra possiede energia e teatralità, slancio e voluttuoso prodigio: un meccanismo caotico in cui boati, abbandoni e furori sanno di attonita allucinazione. Natura inospitale come il pantano di un canale morto che imputridisce lontano da rivoli di sbocco; sintesi di fenomenologie in contrapposizione tra potenza e declino, dinamismo e recidiva staticità. L’album di Battistella ha gli occhi di questa ambivalente allucinazione in cui l’energia vitale si fa barbara e immobile visione del mondo fuori e dentro di sé. Un disco rock dallo spirito punk, combinato al folk più sfogato e sovversivo che a tratti si spegne in un urlo morto in gola, in un Interrato dell’Acqua Morta. Songwriting crudo e appassionato i cui contenuti si fanno ruvidi e scuri ("Ne ho piene le palle"), dissacranti e filosoficamente ispirati ("L’autodidatta") nella tensione di un amore vissuto come disperato ma ironico processo di sublimato dolore ("Angelica", "Perra sin amor"). I suoni sono aspri e insolenti, immediati, indigesti; una musica dai nervi scoperti che lascia il segno come una macchia di ruggine. Ecco perché il disco in questione andrebbe ascoltato: per intuire il meccanismo inceppato ma perfetto in cui strumenti, voce, contenuti e accenti si condensano in una visione interpretativa stupefacente come una pozzanghera che si asciuga dopo la violenza di un temporale.

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La recensione Interrato dell'Acqua Morta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-28 00:00:00

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