Aendlex To Maire 2014 - Psichedelia, Folk, Acustico

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Alex + Endless = Aendlex, l’individuo + l’infinito, la costante ricerca dell’evoluzione spirituale, sia nella vita di tutti i giorni che nella sua musica. Munito della sua chitarra, seduto probabilmente all’ombra di un albero a fissare l’orizzonte delle terre di Calabria, si lascia ispirare da Maire, la sua musa, che lo porta per mano in un viaggio psichedelico.

Quando ho aperto la scheda di Aendlex mi sono subito chiesta da dove venissero i titoli dei brani: "Bilita Mpash", "Yakamoz", "Luftmensch"... si tratta di termini che nella lingua d’origine hanno un significato ben preciso ma che sono intraducibili con un singola parola nelle altre lingue (ad esempio: Yakamoz, di origine turca, significa “riflesso della luna sull’acqua”; Fernweh, di origine tedesca, significa “nostalgia di paesi lontani”). Lo stile è misto tra folk, cantautorato country/blues americano alla Dylan, Jeff Buckley, rock psichedelico (in “Flashing psychosis”, “In the cold light of day” e “Circus ending”, c’è un’atmosfera floydiana), tutto però molto soffiato, soffuso, e a volte anche malinconico, à la Nick Drake. Personalmente mi hanno colpito “Luftmensch”, che con la sua ritmica iniziale molto scandita e la voce bassa e gutturale, mi ha riportato ad un rito cerimoniale degli indiani d’America, e “Peace” che invece ricalca un altro aspetto dell’evoluzione musicale: gli anni ’60, i figli dei fiori e Woodstock. Epoche diverse, epoche di cambiamento e di evoluzione, al centro di tutto il lavoro di Aendlex. Cito le sue stesse parole ed invito tutti a “perdersi nell’ album”.

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La recensione To Maire di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-05 00:00:00

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