dresda bàruch Pervinca 2014 - Jazz, Folk, Post-Rock

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Un disco che spazia fra sonorità folk delicate e un pop soleggiato, senza rimanere mai fermo

La cosa che mi è piaciuta dei Dresda Bàruch è che riescono a creare più atmosfere in un solo brano, senza rimanere mai statici ma spaziando fra sonorità diverse tra loro. Prendiamo ad esempio la opener “Mrs. Dubois”, una festa di strumenti e colori accesi al gusto folk (a tratti mi sembra di sentire echi dei Fleet Foxes), fino a diventare pastelli malleabili in un dolce pop, con le chitarre che rallentano il loro passo, o la seguente “Eat that schoolgirl” con le sue tinte soleggiate e certe risonanze dei Real Estate, brano che passeggia, almeno inizialmente, dalle parti del surf pop. Con “A new error” si entra invece in una dimensione più riservata, disegnata da arpeggi acuti ma delicati, per poi continuare con la title track “Pervinca” e i suoi continui cambi di registro e di ritmica (anche se devo ammettere di aver trovato qui un po’ di confusione) che sperimentano soluzioni post-rock per tornare in fretta su strade folk. “Oh darling”, con il suo lungo strumentale finale, e “Lia”, brano dalle velature jazz, chiudono il lotto.

In generale trovo che la prima parte del disco riesca a catturare di più, con maggiore personalità e piglio, mentre si sente un certo affievolirsi con l’arrivo della fine. Nel complesso “Pervinca”, anche se convincente per un cinquanta percento, risulta un lavoro piacevole che merita molto più di un ascolto. Adesso manca solo l’altra metà per essere promossi appieno, ma sono certa che ce la faranno.

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La recensione Pervinca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-04-15 00:00:00

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