The Scunned Guests Le Scimmie Urbane 2013 - Rock, Indie, Alternativo

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Un viaggio carico di rock nell'uomo e nella società

Un viaggio carico di rock nell'uomo e nella società con voce, chitarra, basso e batteria e qualche aggiunta elettronica. Dalla rabbia di “Prigioniero” in apertura al cicalare della quotidianità in “Bla bla bla”, passando per le relazioni tormentate di “Nuovi giorni”, “Sera d'Autunno” e “Torbido”. “Mi viene il panico se penso che mi facevi male” è il mantra de “Il buon padre”, un'intensa lettera aperta in musica rivolta a una figura familiare. “Sogno e son desto” è un grido di dolore per il senso di “libertà” e il bisogno di “verità”, due parole che secondo la band sarda oggi stanno perdendo sempre più significato, come in un brutto sogno ad occhi aperti. “Sopravvissuti”, nell'interpretazione vocale e nei riff, è forse la traccia in cui si avvertono maggiormente i richiami del gruppo alle atmosfere dei Led Zeppelin; nel testo si ribadisce il disorientamento generale che accompagna quest'epoca. In chiusura “Visione d'insieme” riflette sugli schermi che attirano gli occhi della gente, nell'era della televisione, dei computer e degli smartphone.

Ok la voce, buoni i testi (tutti in italiano), bene la produzione e l'orecchiabilità nel complesso. Il risultato finale è originale: The Scunned Guests, al loro primo vero album di studio, hanno già una propria personalità, una cifra stilistica e un suono riconoscibile. Manca forse ancora un piccolo salto per realizzare la canzone definitiva che non ti si toglie più dalla testa. Continuare così.

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La recensione Le Scimmie Urbane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-12-13 00:00:00

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