Fraulein Rottenmeier Rottami 2014 - Pop, Elettronica, Dance

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E se questi tempi bui vi stanno stritolando, no problem, ci pensano i Fraulein Rottenmeier ad alzare il volume della vostra incazzatura generazionale.

Alla seconda prova sulla lunga distanza la stravagante svolta elettronica dei Fraulein Rottenmeier (svolta rispetto agli EP di riscaldamento), sbandierata dal già ottimo debutto “Elettronica Maccheronica”, s’ingozza di nuove vitamine ricostituenti e s’irrobustisce in termini di accattivante scaltrezza ritmico-melodica.

Paradossalmente il siparietto decongestionante di turno lo troviamo non in chiusura, o a metà disco, bensì subito all’inizio, nella lentezza liturgica della bella “Avresti vinto tu” che, per contrappasso, finisce per far risaltare ancor di più l’elettro-turbolenza dei successivi otto brani: “Rumore” transistorizza i Ministri e li catapulta direttamente sopra una pista da ballo a deflagrare protesta (“Ti stan dicendo credici nella pubblicità / Ti stan dicendo il termine non è precarietà / Ti stan dicendo critica ma fai solo pietà”), “Pugno sul tuo grugno” – dopo una più convenzionale “Salta con me” – riporta in zona rossa il contagiri con il suo caos controllato figlio dei ‘90s più sintetici, “I nostri nomi” sfodera uno stilosissimo future-pop scandinavo e qualche romanticheria di troppo, “Morta Maria” ti acchiappa al primo colpo per quella sua overdose di sarcasmo, propulsività e citazioni sparse (su tutte la depechemodiana “Master And Servant”), “Hai mangiato un limone” riapre al pubblico la fabbrica di ritornelli avant-pop che fu di Alberto Camerini, “La parte C” estremizza le voglie dance-clubbing nord europee della band bresciana mentre la conclusiva “Così potente” fa altrettanto ma su tinte un po’ più scure.

Qualche inciampo (forzatura?) qua e là non rallenta il cammino della Signorina Rottenmeier verso una cifra stilistica che potrebbe diventare, a breve termine, ancor più personale in quel suo efficace gramelot sonoro – fatto di pop all’italiana, elettronica danzereccia, velenosa tamarritudine, ironico antagonismo e intelligente cazzeggio radiofonico – come non mai, a questo giro, estremamente funzionale nell’amplificare il volume di una sacrosanta incazzatura generazionale.

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La recensione Rottami di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-28 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • demednes 10 anni fa Rispondi

    Gran bei pezzi!Non vedo l'ora di sentirli dal vivo!!