Claudio Lolli Ho visto anche degli zingari felici 2003 - Cantautoriale

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Uscito originariamente nel 1976 (al prezzo imposto di £ 3.500), “Ho visto anche degli zingari felici”, oltre ad essere uno dei dischi più riusciti di Claudio Lolli, rappresenta uno dei migliori momenti del cantautorato italiano di quello straordinario, e per certi versi irripetibile, decennio.

Registrato dopo tre dischi segnati da rabbia e tristezza (più tristezza che rabbia, a dire il vero…), il lavoro in questione inaugurò una fase nuova della produzione del cantautore bolognese: la sua energia, le atmosfere fresche, contrapposte al clima di depressione quasi generale di LP come “Aspettando Godot” o “Un uomo in crisi”, segnarono anche un intero movimento, quello del ’77, che trasformò il ‘disco degli zingari’ in una sorta di inno generazionale. Ventisette anni dopo - ma sembra passato un secolo - “Ho visto anche degli zingari felici” torna in una nuova edizione ed in versione live (con registrazioni durante i concerti di Crotone, Livorno, Milano, Bologna e Faenza), e ancora con un prezzo accessibile (14 euro). Accompagnato per l’occasione da Il Parto delle Nuvole Pesanti, Lolli riprende le sue vecchie canzoni e le reinterpreta senza snaturarle, resistendo alla tentazione di cambiarne i testi (come era accaduto, qualche anno fa, con la rivisitazione di “Borghesia”), e, soprattutto, rinunciando a sovvertirne le strutture, scegliendo la via della ‘conservazione’, contrapposta alla possibilità di uno snaturamento tout-court.

E la sorpresa è proprio questa: un progetto del quale, vista la non indifferente diversità stilistiche dei protagonisti, si poteva prevedere un misero fallimento, si è rivelato, al contrario, fonte di un felice (ed inaspettato?) incontro di due modi di porsi nei confronti della musica. Mettere insieme un cantautore vecchio stampo con un gruppo di casinisti tarantolati, non è stata, alla fin fine, un’operazione avventata, tutt’altro. La capacità di unire esperienze così diverse tra loro, rappresenta il punto di forza di questa rivisitazione: la gioia e l’allegria de Il Parto delle Nuvole Pesanti si è incastrata con le qualità da cantore intimista di Claudio Lolli. Peppe Voltarelli e soci hanno curato con enorme riguardo, quello di chi guarda ad un passato prestigioso con rispetto e - perché no - venerazione, gli arrangiamenti originari, concedendosi poche divagazioni. Un aggiungere senza sottrarre, con qualche eccezione, riscontrabile in alcune incursioni free-jazz del sassofonista Raul Colosimo, o nella versione, quasi da balera, di “Anna di Francia”. Rimane da capire se le giovani generazioni, i cui volti sono ritratti in copertina con un significativo bianco e nero, sapranno capire il valore ‘militante’ di questo disco. Per non parlare della sua attualità, con due pezzi come “Agosto” (una drammatica testimonianza della stage del treno Italicus - strage che, a distanza di quasi tre decenni, non ha ancora un colpevole) e “Primo maggio di festa” (che parla della guerra nel Vietnam, con gli americani che sono ancora i padroni del mondo).

Forse che tutti questi anni sono passati invano?

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La recensione Ho visto anche degli zingari felici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-06-25 00:00:00

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