Simone Avincola Così canterò tra vent'anni 2014 - Pop, Alternativo, Acustico

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Cantautore di quelli banali e indignati. Bocciatissimo

La noia. Se uno inizia così una recensione sicuramente viene scambiato per il bacchettone che non si sa divertire. Ok, cercherò allora di andare al punto subito. Simone Avicola si definisce un cantautore,“il primo della nuova generazione dei cantautori ribelli”, e a mio avviso questa generazione di ribelli non solo non ha mai avuto un ricambio generazionale, non è mai proprio cambiata, nelle idee proposte, nel modo di proporle, nella speranza che un minimo di genuinità - o quanto meno una rinata onestà intellettuale - riportasse un po' d'aria in un ambiente sottovuoto. A ribadire che già scrivere canzoni belle, oggi, sarebbe un'atto ribelle e di quelli veramente esplosivi. Invece, la noia.

Simone Avincola è uno simpatico che mette insieme De Gregori, Bob Dylan,  Bennato e gli stornelli romani. Segnalato una volta dal blog di Beppe Grillo, pare essersi convinto che cantare l'urlo degli indignati sia la cosa migliore, perché il popolo ha il potere di cambiare le cose. Certo è anche giusto scappare lontano ("Plastica", "Non ho mai visto") perché siamo un popolo di mediocri che hanno il mito dello shopping e del calcio. E non è tanto l'incongruenza che non mi torna, figuriamoci, si vive di passioni contrastanti ed è giusto rappresentarle tutte, è ridurre le passioni alla loro forma più superficiale. Che sia il massacro di Sant'Anna (non basta prendere un argomento importante per avere una canzone importante) o la solita donna forte ("Anna"). "Noi abbiamo potere" tocca la banalità delle ultime canzoni di Ligabue (e l'ultimo Ligabue ha addirittura superato la fase sloganistica, ormai dice cose talmente ovvie che sembra aspirare a sostituire i proverbi popolari).

Quindi la mia critica non punta al lato più ironico e divertente di Avincola ("Canzone stupida"), l'ironia continua ad essere rara in questo mestiere. Mancano i contenuti: che non significa citare Bach o riuscire a raccontare la cronaca con la bravura di un De Cataldo, basterebbe mettere sé stessi, o provare a farlo meglio di così perché "Er bandito" e la sua descrizione della Garbatella proprio non mi ha convinto. Simone Avincola ha la sua bravura nel disegnare i dettagli più piccoli ("Marinaro"), ha una bella voce e sicuramente sa far divertire il suo pubblico. In più il disco è registrato davvero bene, e sicuramente ci saranno anche altre qualità che io non ho colto, dal momento che uno con Freak Antoni ha deciso di appoggiarlo - e sinceramente è uno di quegli artisti per cui nutro una passione sconfinata - ma questo "Così canterò tra vent'anni" è davvero poca cosa. Poche canzoni veramente belle, poco coraggio nel mettersi a nudo, poche idee originali. Per non dire nessuna.

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La recensione Così canterò tra vent'anni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-15 00:00:00

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