Stokka & MadBuddy Struggle Radio 2014 - Rap, Hip-Hop

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Stokka & Madbuddy sui beat di DJ Shocca. Hip hop per il passato, il presente, il futuro.

La storia la sai, Stokka & Madbuddy da una parte, il ragazzo indistintamente chiamato Shocca o Roc Beats dall'altra. Tra "Ghettoblaster" e "Struggle Radio" ci sono dieci anni di hip hop cosciente e autarchico, capace di tracciare innumerevoli linee e altrettante ascisse, al netto di squilli di tromba e clamori mai cercati, piuttosto ricreati. Isolani nell'autodeterminazione (con Palermo che rimane ancora una delle protagoniste principali) gli uni, quanto infuocato e solidamente produttivo l'altro. La coppia insomma è magica, così tanto che il privilegio di pubblicare oggi roba come questa è solo di pochi. Nella fattispecie, un EP che ha radici profondissime e contemporaneamente basi magiche da dove guardare al presente e rintracciare il futuro.

Il movimento è quello di Schoolboy Q, Isaiah Rashad e la pletora di nomi che non smette i legami col passato, semmai li intensifica e li porta a uno stadio superiore. È quello che succede qui, con la presunzione, appunto, di una mezza vita già passata zaini in spalla a fare i cercatori d'oro e di visioni. Stokka & Buddy snocciolano rime attraverso catene e incastri che fanno sin dal primo ascolto prigionieri, citando filologicamente gente come The Next Diffusion, Alpha Pee, e campionando Speaker Cenzou e Sangue Misto. Tutto senza lasciare un solo centimetro scoperto al bagaglio di fame e skills maturato. Fianco a fianco, Shocca si fa vero trascinatore, usando pochissimi sample e costruendo beat che aggrediscono lo spazio tra groove old-school, trombe e funk d'annata accanto a synth luccicanti, bassi magici e note di piano che soffiano sul velluto. Il feat. di Noyz è coraggioso quanto rapido e intenso, quello di Zuli assai più a fuoco, ma probabilmente scollato dal resto della tracklist.

Che in definitiva mostra un duo, o meglio un trio, in stato di grazia e senza l'incubo di apparire da una release all'altra troppo uguale a sé stesso. Che con questo tipo di premesse è caratteristica poco scontata. Non ci si parla addosso, e il vocabolario trova sempre il guizzo per sorprendere e farsi riascoltare. Il messaggio che il linguaggio lascia agli altri è invece, garbatamente, continuare a sucare. Ora e sempre.

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La recensione Struggle Radio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-15 00:00:00

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