Letlo Vin "Songs for Takeda" 2014 - Soul, Indie, Folk

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Non un innovatore, ma di certo già un classico

Questo 2014 sembra essere un anno di grazia per quella fetta di cantautorato italiano che pone le basi della propria ricerca stilistica oltreoceano, nel folk americano. Dopo le ottime prove di Oh Petroleum, Phill Reynolds, Threelakes, è la volta di Letlo Vin, che incarna tutte queste declinazioni ma basando il suo lavoro su scelte totalmente diverse, se non in contrasto con quelle dei suoi colleghi. Dove Letlo Vin sceglie un linguaggio più rock (“Friday night”), la dimensione acustica ne avvicina l'anima e il cantato allo spiritual, a cui Letlo Vin appartiene; gli interventi di elettricità sono ridotti al minimo, ma quando lo fanno apportano una sostanziale completezza al sound totale. Dove sembra facile riconoscere derive puramente folk americane (“Rusty World's Seeds”), Letlo Vin ti smentisce rivelando arrangiamenti e riff dal sapore mediterraneo (“Your mama saw you there”, “It won't last long”).
Niente è lasciato al caso: il trattamento della particolare vocalità, incline tanto ai registri bassi, pieni e vibranti, quanto a sofferenti blues spezzati (“Roll over my devils”); i cori spirituali usati anche timbricamente; il dosaggio degli umori, portati alle estreme conseguenze, che improvvisamente rifioriscono nella inaspettata apertura maggiore di “Takeda”. 
Tutto è infine avvolto in un'aurea di sacralità e profondo rispetto, vista l'ispirazione molto personale dei temi del disco (l'elaborazione di un lutto dolorosissimo) e i quattro anni di gestazione delle canzoni, quasi Letlo Vin sentisse su di sé la responsabilità di trattare questo disco come un prezioso feticcio, e si fosse preso il tempo necessario per trovare la giusta misura in tutto, senza perdere in spontaneità.
E se gli altri preferiscono ambienti lo-fi, registrazioni crude, Letlo Vin patina le sue idee di una produzione raffinatissima, grazie al sapiente Nick Petersen, che ha lavorato tra gli altri con il primo Bon Iver, uno che ha dettato nuove leggi nel folk americano, imponendosi subito come uno straordinario caso di classico innovato e innovatore. Letlo Vin non è (ancora) un innovatore, ma è di certo già un classico.

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La recensione "Songs for Takeda" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-28 02:00:00

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