I Peggiori Dalla parte del torto 2014 - Rock, Indie, Elettronica

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Con “Dalla parte del torto” ci troviamo al cospetto di un lavoro organico, nato con l'intento di essere anche strumento di lotta

Lo spirito che aleggia su questo lavoro rimanda prepotentemente con la mente ad un paio di lustri addietro, quando tre ragazzi provenienti dalla florida Emilia se ne uscirono con un’opera che vagheggiava di socialismo reale, anelava ad un “Piccolo mondo antico” e rimpiangeva lo Space Invaders delle patrie sale giochi: il suo nome era “Socialismo Tascabile (prove tecniche di trasmissione)” e loro erano gli Offlaga Disco Pax.

Questo incipit per dire che cosa? Che è una stroncatura tout court perchè I Peggiori ricalcano pedissequamente il modello (inarrivabile) appena citato o una gran figata perché ci troviamo al cospetto dei nuovi Offlaga quando purtroppo, all’indomani della dipartita di Enrico Fontanelli, non conosciamo ancora le sorti dell’ex trio?
Da una parte, la formula è del tutto speculare a quella che ha fatto la fortuna della band reggiana (ossia basi per lo più sintetiche con qualche innesto di strumentazione suonata e recitato monocorde), anche se c’è da dire che in questo “Dalla parte del torto” (citazione brechtiana?) il costrutto dei testi funziona - mediamente- bene e si sposa agilmente con il tappeto sonoro che ne fa da complemento, dall’altra è proprio in taluni passaggi di quest’ultimi che un certo loro voler essere pervicacemente troppo narrativi e cinematografici, li rende pesanti e ridondanti (“Silenzio”). Sorvoliamo sull’innesto del redivivo Pier Paolo Pasolini in coda a “Fuori dalla ragione” (era funzionale al pezzo? Ne costituiva un valore aggiunto?) utilizzato sempre più come feticcio e patente di “band che la sa lunga”.

Quando negli ultimi anni ci eravamo abituati al reading musicale soltanto come ozioso passatempo delle rockstar in vacanza dalle loro band d’appartenenza (Pierpaolo Capovilla, Francesco Bianconi) ecco che con “Dalla parte del torto” ci troviamo al cospetto di un lavoro organico, nato con l’intento di essere (anche) strumento di lotta (si ascolti il testo di “Come a Torino”) e voce dissonante nel panorama musicale italiano. E di questo gliene va dato atto.

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La recensione Dalla parte del torto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-27 00:01:00

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