Paolo Spaccamonti & Daniele Brusaschetto Burnout (august sessions) 2014 - Country, Slow-core, Ambient

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Per fortuna c’è ancora qualcuno che a Ferragosto preferisce chiudersi in casa a suonare piuttosto che andarsene al mare.

È proprio un mese bizzarro agosto: alcuni lo attendono con trepidazione per godersi un po’ di (fintissimo) relax, altri lo temono per la noia e la desolazione che ti scavano da dentro, altri ancora, invece, come i nostri Spaccamonti & Brusaschetto, lo ringraziano devotamente per l’ispirazione creativa che solo una narcolettica metropoli ferragostina riesce a regalare (Torino, nella fattispecie).

I due musicisti piemontesi riesumano una registrazione vecchia di tre anni e la fissano su audiocassetta a tiratura limitata per dare libero sfogo a una manciata di improvvisazioni casalinghe che fanno di un industrial ristagnante e velatamente siderale la propria ragion d’essere. Ascoltare per credere: “Take 1” è una sorta di galattico frigorifero ronzante pacatamente addolcito da chitarrine striscianti, “Spacchetto” riproduce l’alienante ticchettio di un totalizzante nulla cosmico, i feedback di “Agosto” dispensano 98 secondi di rasoiate sul collo, “Spasmi” potrebbe ricordare, a suo modo, un minuscolo lembo di pelle strappato ai Primus più tranquilloni, il piano ipnotico di “Ghost piano” è un concentrato d’angoscia allo stato puro, “È da tanto che non balliamo” è un piccolo capolavoro di cantieristica claustrofobia, e se le fluttuazioni ambientali di “Motorcity” sembrano accarezzare il buon Brian Eno da lontano, “Vangelis” sembra emulare la stridente accordatura di un’ectoplasmatica orchestra lunare.

Un impegnativo divertissement, quello di Spaccamonti & Brusaschetto, che, con appena un paio di chitarre e poco altro a supporto, riesce a deflagrare la necessaria carica di straniamento per tenere fede al proprio titolo, espressione di una condizione di disagio psicologico ed emotivo che conduce al logoramento psicofisico (“Burnout”, appunto); ma, soprattutto, un encomiabile esempio di DIY estremo che ribadisce, ancora una volta, come agosto sia il mese più sbagliato per andarsene in vacanza.

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La recensione Burnout (august sessions) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-19 00:00:00

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