C E N T R A L APOLLO 18 2014 - Pop, Alternativo, Electro

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Apollo 18, con i Central in viaggio nello spazio alla ricerca di risposte

Apollo 18, la missione lunare della NASA mai partita, dà il titolo al nuovo disco album dei Central, una band che gioca con i ricorsi storici e propone un lavoro sospeso a metà tra il reale e l’irreale, tra terra e spazio, tra possibile e impossibile. Sebbene la dimensione spazio-temporale sia indefinita, è certo invece che il loro è un buon disco, ben costruito e strutturato.

I suoni elettronici del sintetizzatore e del campionatore di Giuseppe De Francesco (anche voce, chitarra e programmazione del gruppo) guidano lungo le otto tracce di "Apollo 18", trovando il loro compimento in "Planetario" e "Le maree della mente", sonorità melliflue che incantano e ricordano i Subsonica delle tracce atmosferiche contenute in "Amorematico".

Il viaggio nello spazio parte con "Telescopi". “Guarderemo il mondo da lontano” induce l’ascoltatore a provare l’irrefrenabile voglia di astrarsi dai problemi e dagli impicci della vita, osservandola a distanza di sicurezza.
Con "Luna Nuova", l’invito è a trovare il proprio posto nel mondo, partendo dalle piccole cose (“Scegli il tempo che sai che non puoi perdere mai”). In "Le città volanti" (tributo forse inconsapevole a James Benjamin Blish, scrittore fantasy e fantascienza americano) e "Elefanti", si entra nel vivo del viaggio, che trova pause in "Un’orbita" e si chiude con "Antenne": ode alla ricerca di risposte, con percussioni incalzanti e suoni manipolati che rendono ancora più evocativa la voce narrante di un viaggio che si conclude negli ultimi sette minuti del disco.

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La recensione APOLLO 18 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-09 23:59:00

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