Alice Pelle s/t 2003 - Rock, Pop

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“L’AUTORE DI QUANTO SEGUE DECLINERA’ OGNI RESPONSABILITA’ QUALORA LE SUE PAROLE VENISSERO TACCIATE DI UN SQUALLIDO MASCHILISMO DA “BAR SPORT”.

TAL GENERE DI INTERPRETAZIONE INFATTI SI DISCOSTA DALLE INTENZIONI DELLO SCRIVENTE, ESSENDO CHIARAMENTE FRUTTO DI UNA DOLOSA COSPIRAZIONE AI SUI DANNI.”

Da una donna, nello specifico da una cantautrice, io pretendo di più.

Pretendo che mi dimostri che la musica non è un sostantivo maschile, e che le armonie femminili non racchiudono solo fascino, grazia e delicatezza.

Voglio qualcosa di più, voglio le incrinature, le incoerenze e l’irrazionalità, la tensione e l’insoddisfazione: voglio l’essenza, voglio emozioni palpabili e forti.

Queste canzoni hanno per protagonista assoluta una voce bellissima, che sa essere dolce e vibrante, potente e carezzevole, ma sfiorano appena l’intensità dell’arte, accontentandosi dei risultati che da sola raggiunge la gradevole apparenza.

La musica è un piedistallo, non cerca attenzione ma solleva con discrezione ciò che invece è li per averne.

Sono solo cinque brani e purtroppo non posso dire di avere un’idea completa delle loro potenzialità; so però che quelli che preferisco istintivamente sono “Sismi” e “Pioggia elettrica”, ovvero quelli che Alice canta accompagnandosi da sola al pianoforte.

L’ assenza di un tessuto strumentale corposo e complesso li rende intimi e vellutati, la musica si fa da parte, limitando il proprio ruolo e diventando spartana, per lasciare la voce libera di creare un’atmosfera avvolgente e ombrosa.

Probabilmente è solo l’audacia a mancare ma il risultato è una struttura musicale che si muove su strade già troppo calpestate (Tori Amos è più di una semplice ispirazione), che sa di vecchio già dai primi passi.

Immagino una linea, un confine. Da una parte c’è la musica che ascolti offrendo ogni attenzione, con la dedizione di un innamorato. Dall’altra parte c’è la musica di cui senti la presenza distrattamente fra ciance e sorridenti compagnie.

Le canzoni di Alice Pelle si trovano su questa linea fittizia. C’è solo una scelta da fare.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2003-10-10 00:00:00

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