Piccione e I Membri della Gag Cabareggae 2012 - Ska, Reggae, Demenziale

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Uno ska dai toni leggeri che ci catapulta direttamente ai mesi estivi. Buon esordio, ma più attenzione al songwriting la prossima volta.

Chiamare “gruppo” il progetto portato avanti da Piccione e i Membri della Gag sarebbe alquanto riduttivo, dal momento che – come si legge nella biografia – i componenti attivi della band sono attualmente 16, ma più di 40 persone sono state coinvolte negli spettacoli organizzati da questo grande collettivo originario dell’Abruzzo. Anche il termine “concerto” sembrerebbe inadatto stando a quanto raccontato dall’ironica introduzione del disco, affidata al giornalista Luca Di Nicola. L’elemento caratterizzante delle loro performance dal vivo, infatti, è il travestimento a tema con una serie di gag costruite per ogni canzone del repertorio; concetto riassunto perfettamente dal titolo dell’album con cui si presentano: “Cabareggae”.

Uno ska ammorbidito, quello dei Piccione e i Membri della Gag, che trova il suo punto di forza nella forma del ritornello accattivante, spesso ripetuto più volte all’interno dello stesso pezzo con un risultato ora molto efficace ("Amore amaro al mare"), ora meno incisivo ("Cocommero blu"). “Cabareggae”, in questo senso, segue la lezione de La mosca Tsé-Tsé: la sezione dei fiati, gli strumenti a corde, i coretti e le percussioni preparano l’assist alla frase portante di ogni canzone, a cui è affidato il compito di rimanervi in testa per quanto più tempo possibile. Il risultato è un lavoro dai toni spiccatamente estivi: frizzante e divertente, il disco lascia spazio anche alla contaminazione con il rap, tutta concentrata nella parentesi di "Lallalalla".
A penalizzare in più punti “Cabareggae”, però, è una scrittura spesso troppo facilona, su cui vale la pena spendere un po’ più di fatica. Bene, invece, l’amalgama degli strumenti, ancora meglio se in futuro si renderà la sezione ritmica più corposa e protagonista. Più che positivo, comunque, come album d’esordio: a patto di affinare il songwriting, il secondo lavoro sarà ancora più interessante. Fino a quel momento, in ogni caso, continueremo a cantare incessantemente “un amore amaro al mare, un amaro amore”.

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La recensione Cabareggae di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-07 00:00:00

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