CONCA Vendesi al Grezzo 2014 - Cantautoriale, Folk, Acustico

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Chitarra e voce per un disco interessante, calmo e malinconico ma comunque piacevole

Conca torna alla musica da solista dopo anni in cui si è fatto le ossa militando in vari gruppi della scena alternative-rock padovana (Giadaspira prima, Hangin’ Tree poi). È un rapporto di amore-odio con l’impegno musicale, ripreso e abbandonato come quelle relazioni che non si riescono a tagliare, ma che intanto continuano a logorare. E infatti in questi cinque brani d’esordio appaiono alternandosi fasci di luce e ombre ingombranti. Tutti in acustico, due inediti (“Labili palpebre” e “Centellinare”), due rivisitazioni di brani degli Hangin’ Tree (“Nei miei abissi” e “Cenere”) e uno che trova la sua origine nei Giadaspira (“Nebbia”).

Conca da solista cerca finalmente di mettere sulla scena se stesso e lo fa con chitarra e voce, sulla scia della tradizione cantautoriale più classica. È una riscoperta di sé, del rapporto con la musica e del modo di affrontare la vita. Lo fa attraverso testi intimi e interessanti, melodie semplici ma sempre ben fatte, momenti in cui la voce urla e altri in cui sussurra. Le luci e le ombre di cui si parlava.
Alla fine “Vendesi al grezzo” risulta un disco piacevole da ascoltare in una giornata di pioggia, dove calma e malinconia sono gli ingredienti principali, nei testi e nella musica. Apprezzabile il lavoro, la voglia di rimettersi in gioco con umiltà. Il consiglio è di non mollare, in attesa di un disco completo di inediti da poter giudicare, che non sia più grezzo, ma finalmente raffinato.

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La recensione Vendesi al Grezzo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-24 00:00:00

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