Simone Olivieri Apotheke 2015 - Alternativo, Acustico, Pop rock

Apotheke precedente precedente

Toni cortesi, andamento vaporoso e sottile ma dalle intenzioni centrate e precise. Ecco la cura e l'antidoto di Simone Olivieri.

Simone Olivieri entra in scena con il suo "Apotheke" (letteralmente, farmacia) in maniera silenziosa, timida, gentile. Ma dietro ad un timbro vocale a tratti esitante, troviamo testi decisi ed incisivi, che riescono nell'intento di raccontare la cura e l'antidoto, il bene e il male, il problema e la soluzione che sta in ogni storia, in ogni questione, in ogni luogo. 

"Non è che un bene ormai" è la traccia che ci porta per mano fra accordi rugginosi di chitarra acustica, circolari come a voler battere in un punto ben preciso dei nostri sensi, una sorta di marcia al ralenti, mesta ma che prende luce piano piano giungendo alla fine, per introdurci poi con disinvoltura in "Il folle", una danza leggera sulle punte, suoni garbati e parole delicate a posizionarsi fra un arpeggio e l'altro. "Incespico" ricorda l'eleganza di Colapesce di "Un Meraviglioso Declino", gli strumenti suonano impalpabili ma con un loro peso specifico, trovando ognuno il proprio spazio e mutando in forma ed andamento, fino a guidarci in "Resina", evanescente ed esile. Arriva poi l'estate e quell'afa che si appiccica addosso, insieme al suono magico delle cicale in "Controra", il primo strumentale che porta a "Appesa" e un pianoforte che, in maniera semplice e scandita, accompagna la parte testuale che si snoda in un'atmosfera notturna e in una successiva corsa angosciante. Giunti quasi alla fine incontriamo l'organo a far scintillare "In cauda venenum", mood bucolico e genuino, e "Tempesta", il secondo strumentale, quello inquieto dove i tasti del pianoforte vengono suonati come a volersi liberare da ciò che ci opprime, fino a che la batteria e le chitarre fanno il loro ingresso in maniera irruente, per sparire poi e lasciare posto solo al silenzio. E, come ogni tempesta che si rispetti, ciò che troviamo dopo il suo passaggio è un senso di pace disarmante, mentre guardiamo le ultime gocce che cadono flebili dalle foglie in "Settembre", con il sole che fa capolino timidamente come a scusarsi della sua ingiustificata assenza.

"Apotheke" è un disco dai toni cortesi, dall'andamento vaporoso e sottile, ma dalle intenzioni centrate e precise. Sta adesso a noi cercare di cogliere il senso di questa mezz'ora intensa ma, allo stesso tempo, così delicata da potersi spezzare facilmente, come fosse una creatura da accudire. Ma dov'è il problema? Adesso abbiamo la cura per far sì che niente venga distrutto o che, almeno, possa essere aggiustato e tale cura non sta più nella farmacia, ma in questo disco. 

---
La recensione Apotheke di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-25 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia