Kaizén & En?gma Random 2015 - Rap, Elettronica

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Una valvola di sfogo per l'inedito trio sardo

"Random" è il biglietto da visita dei Kaizén, duo nato solo un anno fa che per la realizzazione del primo lavoro si è avvalso della collaborazione del rapper En?gma. Il titolo del disco è forse la caratteristica peculiare del breve album. Non esiste infatti un vero è proprio filo conduttore che lega i brani della tracklist (se non quello squisitamente musicale), si tratta di tracce collocate in modo casuale per l'appunto, disposte senza seguire una logica precisa se non quella di presentare qualcosa di inedito.

Ad essere onesti ho ascoltato "Random" per la prima volta con un po' di pregiudizi, tipo: rap e dubstep? Ancora??
Gabriele Deriu? Nell'ultimo album non mi aveva convinto al 100%, nonostante i buoni intenti volti a rinnovare la sua musica.
Enigma? Beh lui è bravo, male che va fa il suo compitino e tanti saluti (anche questo è un pregiudizio).

Tutto stravolto, per fortuna, tutto da rielaborare. "Random" è una bomba a mano.

Senza dubbio l'album è l'ennesimo mix tra rap e dubstep, ma anche drum and bass, big room e ritmi in levare. Il disco però è il lavoro che in Italia ha unito queste dimensioni meglio di qualsiasi altro prima d'ora. Dazkol ha svolto un lavoro sopraffino, riuscendo a togliere quella monotonia ad un genere musicale che molto spesso raggiunge con facilità, En?gma invece (che sulla dubstep ha già dimostrato abbastanza) ha semplicemente affinato la tecnica regalando barre degne dei migliori rapper inglesi. En?gma quindi è una garanzia. In "Random" però sembra aver dato spazio a qualcosa di diverso, è come se il rapper abbia agito con l'intenzione di superare i propri limiti, senza paura di sbagliare, e riuscendoci a mio avviso. Le sperimentazioni melodiche in "Habitat", le interpretazioni ricercate come nella bellissima "Che n'è stato di noi", l'attitudine mostrata in produzioni lontane dal suo repertorio come in "La testa che fa...", o ancora, la perfezione nell'esecuzione come in "Malessere".
Gabriele Deriu è stata forse la sorpresa più grande dell'album e la più riuscita. Chi fino a ieri conosceva il cantante sardo come appartenente a quella schiera di cantautori sperimentali in "Random" sarà rimasto senza parole. Chorus e linee vocali del tutto impensabili, influenze pop rock islandesi, melodie imprevedibili e musicalmente distanti dai lavori passati. Penso che se il ragazzo riuscisse in qualche maniera a combinare questo lato del suo cantato con l'aspetto cantautorale renderebbe ai suoi ascoltatori qualcosa di veramente innovativo.

La realtà ha avuto la meglio su qualsiasi pregiudizio dunque. "Random" è intrattenimento puro, energia e potenza allo stato brado, un disco che potrebbe essere prescritto dal medico come antidepressivo. L'idea che mi sono fatto è che tutta questa forza e carica siano il risultato di una voglia di evadere presente in ciascuno dei componenti del trio. Ognuno che voleva fuggire dai propri lavori da solista e che ha vissuto il concepimento di questo album come una vera e propria valvola di sfogo, riuscendo a mettere in gioco le proprie abilità e le proprie sicurezze.
Spero che in qualche modo l'esperimento non si concluda con questo capitolo ma prosegua, magari con un set di suoni completamente diverso e con un concept più intenso.

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La recensione Random di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-20 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • lucaprince.pecchiari 9 anni fa Rispondi

    Rap e dubstep ancora???? Ma se è una cosa stra innovativa che non la fa nessuno in Italia a parte la Machete appunto!?! E poi, dove azz la senti la Big room? O.O è tutta un altra cosa eh, non per dire.