Les Cerveaux Malèfiques Les Cerveaux Maléfiques à la radio!... 2015 - Pop

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La Francia romantica in un disco folk eclettico e libero d'essere interpretato

Più che un disco "Les Cerveaux Malèfiques à la radio!" è un libro di cartoline e piccole annotazioni che racchiude mezzo secolo di storia francese (ma anche un po' italiana) in formato minuscolo, di quelli che si tengono nel palmo di una mano, da collezione. Ogni foto rappresenta un panorama, o una figura importante della letteratura romantica, tutte assieme danno l'idea del mondo eclettico di Valentino Valentini, anima e creatore dei "Cervelli", progetto tra musica e teatro che richiama alla mente luoghi, suoni e sensazioni d'altri tempi.

Un progetto musicale semplice fatto di chitarra acustica e guarnizioni tutt'attorno, come le torte di pan di spagna. Nella prima traccia "Tutto da rifare" c'è tutto Valentini, con un suono e una metrica delle parole sregolata che ricorda quella di Bugo, il cantante umbro si sfoga nel raccontare la dicotomia interiore tra artista e geometra (mestiere che ha fatto per anni) che finalmente si sbilancia verso la parte più incerta e deiderata:"ce la possiamo fare a fare quello che ci piace" ovvero il musicista. Bello l'ingresso delle percussioni a tre quarti di brano.

Rimbaud e Frida sono i protagonisti di due canzoni una molto diversa dall'altra, la prima dedicata al poeta francese di fine '800 ha in tutto e per tutto le canoniche forme di una ballad universale, rimane aggraziata e piacevole specialmente nel finale quando la ritmica si mescola ad effetti elettronici che trasformano l'arrangiamento in qualcosa di molto originale; la seconda è una canzone-gioco ispirata a Frida, una femme fatale che rapisce e rende l'uomo uno zerbino, incapace di uscire dalle sue grinfie di ammaliatrice e carceriera, in una giostra di suoni tra Bollywood, spaghetti-africa e bossa nova.

Il linguaggio da snob di Belleville, il francese che ritorna in quasi tutti i pezzi e quell'atmosfera retrò da effetto seppia si intrecciano nel fil rouge che cuce la tracklist, il pezzo di chiusura "Le Francaise des italiens" poi, è un compendio delle espressioni più utilizzate dagli italiani che non sanno il francese: "Oui, Je suis Catherine Deneuve", "rien ne va plus, le jeux sont faits" e "c'est si bon" per citarne alcuni, con una coda di delay ed echi sui vocalizzi che enfatizza ancora di più la farsa del maccheronico.

Il pezzo migliore per melodia ed intensità sembra essere "Lampo", altra ballata con intro anni '80 e ritornellone alla Oro, una canzone/dedica accorata, sulla sfuggevole brevità dei momenti belli, l'effimero che non si ha nemmeno il tempo di apprezzare prima che svanisca.
Un album dalle mille facce che si lascia ascoltare, ma che ancor di più andrebbe visto. Le cartoline nel "Cervello del maleficio" hanno colori e sfumature sbiaditi dal tempo ma affascinanti e pieni di riflessi rievocativi. Francese o meno, ascoltare chi riesce a ricreare un immaginario storico con la musica merita sempre attenzione.

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La recensione Les Cerveaux Maléfiques à la radio!... di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-09 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • val3ntino67 9 anni fa Rispondi

    Bella recensione. Merci.