ØEN - Zero Estensioni Neuronali La Porta Stretta 2015 - Sperimentale, Rock, Pop rock

La Porta Stretta precedente precedente

Pop di classe nel primo disco degli ØEN

Pronti, via e sembra subito di essere in "Zenyatta Mondatta" dei Police e quando pensi che possa arrivare Sting ecco che irrompe una voce ben diversa, un cantato alla Bersani ma leggermente più rauco. Un mix insolito e decisamente piacevole. "Lei s’innamora sempre" è un incipit che fa già muovere il piede, un ottimo biglietto da visita per l’intero album. Le atmosfere cambiano solo leggermente nei pezzi successivi: meno groove e più giochi di dinamica, con tastiere che ricordano un certo pop italiano anni ’90 sparse ovunque. Scoprirò poi che gli ØEN hanno potuto collaborare in passato con Guido Elmi, storico produttore di Vasco Rossi, e tutto torna, la capacità nel produrre sembra che gliel'abbiano rubata. A metà disco il brano che colpisce maggiormente: "Giusto o sbagliato", un 3/4 con terzina sui primi due, e non importa se non capite nulla di teoria musicale perché è un pezzo che arriva dritto come un Intercity, dimostrando come la band sappia fare del pop di classe anche laddove i dogmi del pop stesso non arrivano.

"La porta stretta" è un disco tondo, maturo e solido, si potrebbe però aprire il dibattito sulla sua effettiva freschezza. È un disco che suona originale per le giustapposizioni tra dei suoni di vecchia data, tuttavia resta l’impressione che manchi ancora qualcosa: un sguardo in avanti e non indietro, un guizzo di creatività che lo renderebbe definitivamente un pezzo più unico e pregiato.

 

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La recensione La Porta Stretta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-14 00:00:00

COMMENTI (1)

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  • ale.bus 9 anni fa Rispondi

    Errata corrige: su "Giusto o sbagliato" non si tratta i una terzina sui primi due quarti ma di una sincope.