Giuliano Dottori L'Arte Della Guerra Vol.2 2015 - Cantautoriale, Pop, Pop rock

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Se nel primo volume Dottori doveva ancora fare chiarezza tra pensieri ed intenti personali, in questo seguito ci è decisamente riuscito arrivando a nuovi mondi sonori.

Aria calda che accarezza la pelle, chitarra tra le braccia, calma interiore. Stacco. Quotidianità oppressiva, la gioventù che è ormai un ricordo, mutuo da pagare, voglia di fuggire. Per gestire le fasi alterne che la vita ci mette davanti servirebbe incanalare la guerra interna in energia creativa, come ha fatto Giuliano Dottori in questo terzo lavoro di studio.
“L'arte della guerra – Vol II” arriva ad un anno di distanza dalla pubblicazione della prima parte e ne è il proseguimento quanto il capovolgimento: proseguimento in quanto porta avanti, posizionandolo ad un livello successivo, il capitolo precedente; capovolgimento perché il risultato finale è quasi speculare al primo. Qui troviamo infatti una serie di soggettive che fanno da ponte tra i bisogni individuali e quelli collettivi: Dottori arriva in punta di piedi e si destreggia tra folk, pop raffinato, psichedelia e world music.
Ogni sovrastruttura scompare, rimane solo il necessario; la produzione resta comunque curata ed attenta a non modificare i dettagli che ogni genere veicola. Ci sono anche un paio di graditi ospiti, come Dimartino in “Fiorire”, pezzo dal sapore estivo e nostalgico; oppure Ghemon ne “Il pavimento del mattino”, tra i brani meglio riusciti del disco anche grazie a quel tocco di rap raffinato che fa qualche incursione nel soul. “Forever giovane” rilegge il passato in chiave ironico-emotiva, scandendolo con ritmi dalle tinte caraibiche. “Siamo tutti degli eroi” è una fotografia della modernità raccontata da una frenesia strumentale che scivola tra difetti ed ombre, come una panoramica sulla contemporaneità e sulla disoccupazione, diventata ormai la peste del nostro tempo. “2041”, introdotta da una chitarra sfiorata, esorcizza l' “ansia da mutuo”; mentre “Angelina” continua attraverso un mondo tanto onirico e immaginifico quanto crudo e reale.
Separare i due album dunque ha avuto un senso, perché se nel primo volume Dottori doveva ancora fare chiarezza tra pensieri ed intenti personali, in questo seguito ci è decisamente riuscito arrivando a nuovi mondi sonori.

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La recensione L'Arte Della Guerra Vol.2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-07 09:00:00

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