Gouton Rouge Giungla 2015 - New-Wave, Shoegaze, Pop punk

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Nel complesso, una seconda prova perfettamente riuscita: nessuna Giungla è mai stata così sincera.

Quella dei Gouton Rouge è una giungla tentatrice, affascinante, viva e piena di meraviglie.

Facendo un confronto con il precedente album “Carne”, il primo impatto è quello di un disco più studiato e strutturato. Nove tracce che si susseguono senza tempi morti e senza darti il tempo di riprendere fiato perché c’è un nuovo pezzo che inizia, fulminante sia in durata che bellezza. È un album sincero e reale, poiché i testi che ritraggono turbe giovanili non sono contornati da arrangiamenti semplicisti, ma da complesse melodie dal sapore powerpop con un sottile retrogusto post-punk. Insomma, tanta sostanza e una miriade di cromie interessanti. 

L’entrèe è succulento (“11-18”) e ti travolge con le ritmiche costanti e irrequiete riconoscibili già dalla prima battuta, così come i bassi penetranti di “Giungla”. “Hasseloff” viaggia alla velocità della luce, e “Gabbiano” è sudata, frenetica, spudorata fino al midollo. “Surf” è quello che si potrebbe definire il pezzo dell’estate per gli esterofili: fresco, naif e britannico che tanto ricorda “Comfort”, primo album degli Splashh. Infine dal sound pieno e grezzo è “Sulle mie labbra”, pezzo travolgente e dalla bellezza rara che si un po’ discosta dall’inclinazione dell’intero disco. Nonostante le distorsioni e le chitarre tiratissime, le ritmiche più dilatate, rispetto alla prima metà dell’album, sono una boccata d’ossigeno che impreziosisce e dà ancor più risalto all’intera playlist.

Nel complesso, una seconda prova perfettamente riuscita per i Gouton Rouge: nessuna Giungla è mai stata così sincera.

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La recensione Giungla di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-10 08:00:00

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