Radio Carnera Cuore di Cane 2015 - Indie, Blues

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Dark wave alla Joy Division, tanta personalità e uno stile un filino da sgrezzare: è un esordio, bene così.

Quando in un disco del 2015 si sentono ancora suoni che sembrano tirati spudoratamente fuori da "Unknown Pleasures" dei Joy Division, ormai non ha neanche più senso parlare di nostalgia: semplicemente il solco che hanno lasciato nel mondo della musica è talmente profondo che non c'è proprio nulla di cui sorprendersi.
"Cuore di Cane" prende loro come base di partenza, accompagnandosi però anche alla new wave nostrana: Litfiba, Diaframma e mettiamoci pure i CCCP. Poi, rituffandosi nel presente prende a prestito la voce più soffocante e incazzosa di Pierpaolo Capovilla e la protrae per una mezz'ora abbondante. Tutto qui? Non proprio.

L'album dei Radio Carnera, band riminese all'esordio discografico, è un mix cupo ed esplosivo, che affonda già alla prima stoccata ("L'Opera Eterna") col suo ritmo pesante ed opprimente, e al secondo colpo ("Il Duello") ci mette già al tappeto: il ritmo si fa incalzante sorretto da un basso frenetico che sembra quello di Gianni Maroccolo in "Desaparecido" e da ipnotici giri di chitarra tra palm muted ed effetti eco che ci riportano alla dark wave britannica più cupa. Con la terza traccia "Passioni", un dolce accompagnamento mette a nudo la poesia, altro elemento preponderante di "Cuore di Cane". Diego Peri, la voce del gruppo, sembra un boia medievale che decanta, pure con un certo compiacimento, una condanna a morte come tante altre, sapendola rendere però ogni volta un'occasione speciale.

Uno stile che si ripete in tutte e otto le canzoni, tra le quali trova spazio pure una rivisitazione della colonna sonora di Twin Peaks ("Marciapiedi"). Un po' troppo forse, dato che dopo quattro o cinque tracce questo stile greve e pompato rischia di diventare stucchevole. L'idea e il coraggio sono però assolutamente da lodare, come pure lo sono i testi, crudi, diretti ma allo stesso tempo carichi di poesia come non si sente tanto spesso. Impossibile non riconoscerli dopo averli sentiti anche una sola volta, e questo è già tanta, tantissima roba.

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La recensione Cuore di Cane di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-17 08:30:00

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