Sick Rock Omega 2015 - Rap, Hip-Hop

Omega precedente precedente

Un'occasione mancata per essere del tutto sinceri

Sick Rock era già forte nel 2008, quando con i Robbaforte se la cantava per la "Strada" e i lineamenti del suo rap erano già ben definiti così come la tecnica, già padroneggiata con quell'abilità in grado di far sembrare tutto estremamente semplice. "Omega" è il modo del rapper romano per mettere dei punti nella sua carriera e tirare qualche somma, il titolo stesso dell'album suggerisce la fine di qualcosa.
I temi toccati sono per questo motivo i più vari e comprendono non solo la sfera prettamente artistica ma anche quella più intima e personale. C'è un filo conduttore, che riassumerei con una parola: resistenza. I passaggi necessari per capire questa resistenza sono almeno quattro. Il primo è rappresentato da "Viva la vita", inno alla passione e alla vita appunto, dove l'autore prende nota della realtà che vive e l'accetta come tale apprezzandone l'essenza. Accettazione che passa anche per "Ne fai parte" dove la quotidianità assassina descritta sembra essere una scatola in cui prima o poi tutti finiamo rinchiusi, senza possibilità di uscita. Tanto vale prendere nota anche di questo. Le soluzioni trovate da Sick Rock per vivere meglio questa accettazione sono due: rimanere indipendenti e restare uniti. L'indipendenza è da intendere in senso lato, non solo da un punto di vista artistico, è la metafora dello stringere i denti e tenere duro. L'unità è invece un punto da cui ripartire, fondamentale per la resistenza, uniti si resiste meglio.

Molti anni sono passati dal videoclip di "Strada" e quei lineamenti ben definiti sono ancora tali nel rap di Sick Rock, il problema più grande in questo caso è lo sviluppo delle tematiche. Un disco come "Omega" era infatti l'occasione per essere il più sinceri possibile, con la propria scrittura e con la propria arte. Una missione in parte completata e in parte no. Brani come "Viva la vita", "Indipendenti", "Pefforza", "Ne fai parte" e "Sinnò me moro" rientrano a pieno titolo nel primo filone, il resto purtroppo è di contorno o poco elaborato, non dico in modo superficiale, piuttosto è come un puzzle a cui mancano dei pezzi, semplicemente incompleto. Peccato, perché "Omega" poteva davvero essere qualcosa di più, sia grazie alla compattezza sonora fornita dalle strumentali, sia per l'idea che sta alla base dell'album. Magari l'intenzione di Sick Rock è quella di stupire col prossimo capitolo, per questa volta il risultato è stato raggiunto solo a metà.

---
La recensione Omega di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-29 09:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia