Leo Sestili Tides 2015 - Strumentale

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Un disco intenso e raffinato, ma allo stesso tempo minimale e delicato. Con un pianoforte e poco più, Leo Sestili riesce a colpire e ad emozionare al primo tentativo.

"Tides" è il primo disco di Leo Sestili, pianista e compositore romano, un disco strumentale quasi unicamente suonato al pianoforte. Cosa aspettarsi quindi? Raccontarlo a parole non è affatto semplice.
Il tocco essenziale e delicato col quale si apre fa da introduzione a un intreccio ricorrente di atmosfere opposte ma non contrastanti. Tides è lento e incalzante, e riesce ad ammaliare sia sui toni grevi che su quelli più acuti; è raffinato e minimale, ti guida con accortezza e attenzione in riva al mare, quel mare ritmico e ondeggiante dal quale trae il titolo. Vasto e denso come un tramonto all'orizzonte, corre e si placa, si infuria e si calma, scende negli abissi più reconditi e risale appena in tempo, appena prima che tornare indietro diventi impossibile.

I brani si susseguono senza interruzioni in quello che richiama alla mente un enorme dipinto impressionista, così conflittuale e allo stesso tempo così armonioso, drammatico ma pure placido, disteso. Le maree di Leo Sestili sono paesaggi sonori che si ammansiscono e si riaccendono, talvolta gradualmente, talvolta senza avvertimento alcuno: in questo senso il brano "Time", col suo splendido crescendo (e la breve intromissione degli archi), ne rappresenta la migliore sintesi.

Che sia ascoltato in cuffia in accompagnamento ad un viaggio solitario o di sottofondo ad una quotidiana serata familiare, "Tides" affascina, lusinga, si fa notare e sa ritagliarsi il suo spazio senza però divenirne protagonista assoluto. Difficile, se non impossibile, esprimere un giudizio in termini assoluti di questo lavoro, ma ho la forte convinzione che dopo averlo sentito anche una sola volta, le occasioni per riascoltarlo con piacere non mancheranno di certo.

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La recensione Tides di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-14 09:30:00

COMMENTI (1)

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  • leo.sestili 9 anni fa Rispondi

    Ringrazio la redazione di Rockit, e in particolar modo Flavio Broch per la bella recensione :)