A Forest Mighty Black A Forest Mighty Black 2014 - Stoner, Psichedelia, Grunge

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Esordio breve ma ricco di sostanza per la formazione stoner veneta

“A Forest Mighty Black” è l’esordio discografico dell’omonima formazione vicentina; quattro pezzi nel segno di uno stoner rock lontano da influenze doom e sludge e più vicino alle radici hard rock/metal del genere e alla sua cuginanza col quasi coevo sound di Seattle. Allo stesso tempo, però, l’ep si smarca anche dalla comune tendenza (che magari ha anche un po’ stufato) a ricercare il sound seventies di memoria sabbathiana, presentando invece un suono fresco e potente. L’opener Kyuss oriented, “Midnight Window”, è carismatica ed efficace nell’alternare riffoni circolari e un groove sognante, impreziosendo il tutto con un buon gioco delle due chitarre e una linea vocale classica ma coinvolgente. “Short Sally” non perde l’ossatura robusta, ma la botta cede il passo a suoni dilatati e rarefatti, risuscito viaggio stonato (l’intonazione però non c’entra) verso il luogo dell’anima di ogni fan di queste sonorità che si rispetti, che magari in questo caso è più una foresta nebbiosa che il solito deserto arso dal sole della California.
Si fanno invece sentire, e molto, le succitate radici hard rock/metal in “Casual People”, pezzo più dritto e che punta quasi tutto su riff pompati e melodie aperte, risultando ben confezionato ma più prevedibile degli altri. Nella conclusiva “Champagne Noir” convivono un nucleo hard rock e un’impronta stoner, merito di un minutaggio meno avaro che permette di giocare di più con i riff e con i cambi di registro, in particolare viaggiando sui binari della psichedelia.
In fin dei conti, questo lavoro ha più o meno tutto quello che gli si potrebbe legittimamente chiedere: suoni ben calibrati e che cercano i giusti colori e le giuste forme, voce convincente, songwriting senza sbavature. Quello che si potrebbe ancora chiedere agli A Forest Mighty Black, però, è di osare di più in termini di strutture, di minutaggio o di parti strumentali, abbracciando in toto le caratteristiche più longeve e le possibilità più imprevedibili del loro sound e lasciandosi indietro in maniera più netta le ormai spesso stantie strade della forma canzone hard rock.

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La recensione A Forest Mighty Black di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-19 00:00:00

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