Parole metalliche calate su tappeti di suoni elettrici
Suoni a tinte scure creati da corde elettriche, tastiere, voce, basso e percussioni. “Dal fondo blu” apre il disco con vibrazioni d'atmosfera e un riff di chitarra elettrica, su cui però la voce troppo megafonata risulta di difficile ascolto: l'effetto cavernoso sembra voluto ma il risultato non è ottimale. In “Addio” il cantato è più comprensibile, si parla di occhi, stelle e silenzi. Con “Last bottles blues” la ricetta dei Mauvais Sang si conferma: su un tappeto di suoni metallici ed elettrici calano parole interpretate, più che cantate, che raccontano di notti buie, bottiglie di whiskey vuote e storie finite, passando per un altro addio, quello al musicista “Johnny Boy”, e una violenta “Domenica mattina”. L'album si chiude con il brano “Impossibile”, seguito dalle onde del mare e da una bonus track.
Il mondo creato dal gruppo, con una certa attenzione alla poesia dei testi, può diventare molto affascinante, a patto di migliorare la produzione e di rendere i pezzi sempre più orecchiabili e accessibili a tutti.
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La recensione AB7 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-10-26 00:00:00
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