( Mirko Pedrotti Quintet ) MPQ - Digital Version 2015 - Psichedelia, Progressive, Jazz

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Un bel disco jazz contaminato con l'elettronica, molto anni '90. Roba buona.

Concept tematico e strumentale dedicato agli stati emotivi dell’essere umano (profondità, esaltazione, annebbiamento, felicità, contemplazione), MPQ è un bel disco di jazz moderno. I riferimenti storici paiono essere quelli del Miles Davis anni ’70 e della sua progenie di discepoli, dai Weather Report a Chick Corea, Herbie Hancock e Nucleus. Ad essi si unisce la voglia di sperimentare una strumentazione (vibrafono, sax alto, trombone, basso e batteria) e un lessico jazz su suoni e basi provenienti da altri climi sonori, nello spirito più puro che muoveva i nomi suddetti. Stavolta le contaminazioni provengono però dal mondo dell’elettronica e, anche se il Mirko Pedrotti Quintet comunica di essersi ispirato a Portishead e Nine Inch Nails, a me il risultato fa venire in mente i lavori di band più jazz-oriented degli anni ’90: gente come 4 Hero, Red Snapper e Roni Size Reprazent. La differenza? Il Mirko Pedrotti Quintet non ha basi jungle, è mooooolto più jazz, intellettuale e astratto e negli ultimi tre brani si piglia il lusso di tre improvvisazioni quasi free-form molto suggestive. Un bel disco.

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La recensione MPQ - Digital Version di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-06 09:50:00

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