Thee Black Moon "Thee Black Moon" 2015 - Punk, Psichedelia, New-Wave

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Un viaggio lunare per chitarre psichedeliche

Un album può essere o molto denso, pieno di riferimenti, echi e rimandi al più o meno grande passato della musica o può essere scarno, diretto, essenziale e più o meno innovativo nei confronti di chi l'ha preceduto. Il primo ep omonimo dei Thee Black Moon si pone esattamente a metà tra questi due grandi filoni: come chi, indeciso tra mare e montagna per le proprie ferie d'agosto, sceglie il deserto e "le vie dei canti e delle stelle" per il proprio buen retiro. E che sia desertico e lunare l'immaginario proposto in questo ep non è difficile da individuare. Si prendano ad esempio le chitarre polverose e secche di "She Shines" (da cui è stato tratto anche il primo videoclip ufficiale) e la voce, sospesa tra una vena romantica e un'indole psichedelica sempre pronta a deflagrare dietro l'angolo. Il lavoro del gruppo di Montevarchi, tra chitarroni belli in evidenza e un cantato più delicato, strizza così l'occhio non tanto ai padri del desert-rock Queens of the Stone Age ma quanto agli Arctic Monkeys e più precisamente al loro terzo album, "Humbug" del 2009, guarda caso proprio co-prodotto dallo stesso Josh Homme dei QOTSA. "Thee Black Moon" è un disco quindi interessante che ci fa venire voglia di intraprendere un nuovo viaggio per il deserto imbracciando le nostre chitarre psichedeliche preferite. 

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La recensione "Thee Black Moon" di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-23 00:00:00

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