La mela e Newton Il Fuoco e il Barone EP 2015 - Cantautoriale, Rock, Folk

Il Fuoco e il Barone EP precedente precedente

Buone intenzioni musicali da far maturare

Voglie di suoni nervosi, scontrosi, dalle sfumature acustiche e gentili, sbordano volentieri oltre la tela dipinta da una voce lunatica ed eccitante che rimanda alla frenesia del nostro tempo in cui una travolgente insensatezza scuote la musica e i sentimenti. Chitarre elettriche, acustiche, violino, cori, danno vita ad un cabaret postmoderno di compiaciuta creatività, con un retrogusto di denuncia e invettiva contro i giorni infelici che viviamo. In sintesi, questa la presentazione dell’ep in questione, figlio dell’ esordio della band bolognese di qualche anno fa i cui testi, a tratti sentimentali e mordaci, dovrebbero meglio maturare per permetterci di gustare al massimo la mela non ancora succulenta che dà titolo al lavoro. Le tracce infatti presentano lampi originali e musicalmente piacevoli che rischiano di deragliare quando il rock d’autore ripiega nel pop più fragile e scontato. Tuttavia interessante il tentativo cantautorale dal passo leggero alla Paola Turci di addentrarsi criticamente nella nostra quotidianità.
In "Il fuoco e il barone" l’invettiva è contro i ladri millenari e le loro poltrone, contro i discorsi di potere, perfetti, applauditi e acclamati di chi, invece, inneggia alla guerra con dolce persuasione. "Finirà" è un invito a non smettere di essere presenti a se stessi e verso ciò che ci circonda, un’esortazione a muoversi, a prendere posizione, a non impigrirsi e a reagire sempre. "La parete" è un muro che impedisce di respirare, di agire chiudendo l’anima tra quattro mura. È un dolore inespresso, appiccicato alla gola come il fiato interrotto quando si alza il pianto. La rinuncia è verso chi non si vuole più, non si ama più, perché non è più capace di dare amore. "Mon amour" è un violino che suona a 15 anni quando la vita dovrebbe essere facile e invece soffre dietro ad una macchina da cucire per 18 ore al giorno. Alcuni vivono allo scopo di fare più ricchi i ricchi e più sazi i sazi. La libertà di muoversi non è concessione. È un diritto. Ma è comodo starsene sazi e zitti, mentre qualcuno lavora disperatamente per sopravvivere.
Da rimaneggiare con cura il tentativo piuttosto ispirato del rock d’autore, sfoderando fantasia e grinta sicura al fine di condurre la propria vena compositiva verso percorsi più maturi e solidi conservando autentica semplicità.

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La recensione Il Fuoco e il Barone EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-12-30 00:00:00

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