Quiver With JoyGhost2015 - Sperimentale, Psichedelia, Indie

Ghostprecedenteprecedente

“Ghost” è un signor album e i Quiver with Joy sono una signora band

Per far capire subito in che mondo musicale ci muoviamo, potrei definire i perugini Quiver with Joy come la sintesi musicale dei Radioheade di Jeff Buckley. Approssimazione vera, verissima, particolarmente evidente nella splendida title track “Ghost”, ma al tempo stesso riduttiva. Lo stile della band evoca infatti con disinvoltura il pianismo psichedelico di Rick Wright dei Pink Floyd (“Tonight”), l’Ennio Morricone western mediato forse dai Calexico, forse da Angelo Badalamenti, forse da nessuno dei due (“Landscape n.1”), l’assurdo ma riuscito incrocio tra i Doorse Ridedi “Ride my Bed” e, un po’ dovunque, l’impronta di Steven Wilson. Notevole la presenza spettrale del theremin di Vincenzo Vasi (tra gli altri, con Vinicio Capossela e Mike Patton). Si tratta di suggestioni, utili per capire se conviene fare quel benedetto click e ascoltare questo lavoro.
Per quel che mi riguarda, ve lo consiglio caldamente: “Ghost” è un signor album e i Quiver with Joy sono una signora band, quale da tempo non mi aspettavo di ascoltare in Italia e cioè tale da indurmi la voglia di ascoltare le loro produzioni non solo per dovere professionale.
L’album è un concept: a dispetto del nome, incentrato su lutto e separazione e, per flash e accenni, getta fasci di luce sugli stadi della vita di chi è rimasto e sul destino ultraterreno di chi se n’è andato. Ebbene, su un terreno così scivoloso, mai una parola di troppo, grazie a testi asciutti ed essenziali in piena tradizione anglosassone. L’unico difetto sta nel definirsi “sperimentali, psichedelici, indie” e nel non avere il coraggio di pronunciare la parolina fatata: “progressive”. Vero, autentico, intenso e dai brani mai autoindulgenti: su dieci, otto sono intorno ai quattro minuti e solo due si collocano tra i sei e i sette. In tempi di revival e rinascita del genere, i Quiver with Joy meritano i riflettori.

---
La recensione Ghost di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-27 09:55:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autoreavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia