Il Geometra Mangoni L'Anticiclone delle Azzorre 2015 - Elettronica, Pop rock

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Cantautore pop elettronico. Versi sospesi e disillusioni

Per capire “L'Anticiclone delle Azzorre” bisogna fermare il tempo per circa mezz'ora e sintonizzarsi sui lunghi versi sospesi dei brani. Il Geometra Mangoni è un cantautore pop elettronico, arricchito da fiati e violini. "È tutto qui" apre l'album parlando dell'insicurezza di una generazione, di sogni morti sul nascere e della salvezza che si può trovare nell'amore. Questa prima traccia e la seconda, "Ci lasceremo", sono due canzoni impegnative in cui le parole hanno un peso specifico importante. "Un altro inverno" spicca per orecchiabilità e ritmo, e con “Fra giorni e poesia” si torna ad atmosfere eteree, tra disillusione e bugie. “La danza della formica” è un invito a uscire dal formicaio per distinguersi e salvarsi: “Sembro un ciondolo appeso al muro che dipinge secondi sperando”, dice un bel verso. Anche “Organetto arancione” contiene spunti interessanti nel testo: “Siamo il braccio destro di tutti i nostri incubi. Acqua da bollire, siamo acqua da bollire”.

C'è un grande potenziale in questo disco, che può essere ulteriormente sviluppato. Ci sono immagini belle, che vanno custodite e affinate, e ci sono passaggi fin troppo filosofici, che possono essere semplificati e resi meglio. Per quanto riguarda la musica, gli arrangiamenti sono ricchi e originali, ma bisogna lavorare sull'orecchiabilità, per catturare l'attenzione dell'ascoltatore e far sì che, finito il disco, corra subito a schiacciare di nuovo “play”.

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La recensione L'Anticiclone delle Azzorre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-02 00:00:00

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