Aida Satta Flores Bellandare 2015 - Cantautoriale, Pop, Folk

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Un piccolo frammento di universo e di poesia

Un disco destinato a rimanere impresso nella mente e nel cuore, grazie alla voce e all’interpretazione sempre convincente di una cantautrice sulla scena musicale da tempo considerevole. Per inciso, l’esperienza di un artista insegna che la ricerca d’ispirazione necessita di impegno e dedizione costanti; che a volte non si raggiungono i risultati sperati; che spesso la ricerca stessa è ispirazione. Se poi manca il talento, risulta ancora più difficile difendere un sogno. Aida Satta Flores ha l’ispirazione e il sogno di un’autrice di talento, e la sua musica è sublime poesia. Affermatasi sulle scene nazionali attraverso premi prestigiosi, collaborazioni e produzioni importanti, incide dischi di caldo sapore jazz, folk, country, con i tocchi allegri e scanzonati di una banda di paese dall’indubbio spessore lirico. Quando ancora non era chiaro il concetto di world music, lei iniziava a contaminare il jazz di musica etnica, popolare, mediterranea, rivolgendosi a nuovi percorsi d’ispirazione che ancora oggi vincono e convincono. "Bellandare" è l’ultimo frutto di questa spassionata ricerca. Da ascoltare.
"A cuore nudo" parla l’anima imbevuta di pensieri, sotto un turbinio di emozioni, che procedono vorticosi dentro al cerchio della vita in cui un artista compie un lungo viaggio per cantare al mondo la vita stessa. La voce di Leo Gullotta fa da cornice a questo affresco malinconico e delicato dove impeto vocale e musicalità si fondono insieme; "La solitudine magnifica" ospita Giovanni Sollima e Mimmo Locasciulli a decantare l’amore per il sole che si intravede tra le nuvole, a ricordare che splendida condizione di solitudine ci coglie di fronte allo spettacolo dell’essere. La ritmicità e la sapienza compositiva di "Tacco e stacco" ci immerge nell’altalenante via vai di una relazione che stenta a decollare, rimanendo immobili in un labirintico gioco di ricatti. "Oh mà" resta una dolce poesia dedicata alla donna più importante di una vita in cui un allegro motivetto lascia spazio ad una geniale intuizione finale: “l’arte della musica non è filologica, prima della metrica ci sei tu”. Queste solo alcune delle tracce di un album tutto da scoprire.
La creatività si mantiene sempre su contorni confortanti divagando tra generi diversi in modo del tutto naturale ed efficace. Spazi ariosi, ritmi intensi, potere alla musica e alla magia delle parole condensati in un’artista che è un piccolo frammento di universo e di poesia.

 

 

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La recensione Bellandare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-26 00:00:00

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