Le Mosche Boa Viagem Capitão 2015 - Cantautoriale, Folk

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Le Mosche hanno dalla loro le idee chiare, però la messa in pratica non è degna delle premesse. Peccato, ma è tutto migliorabile.

Capita a volte di trovarsi di fronte a dischi che concettualmente hanno buone idee, ma che poi, ad ascoltarli, non convincono pienamente, forse perché la realizzazione dell’idea porta spesso al suo esaurimento. È questo, probabilmente, il difetto de Le Mosche e del loro disco “Boa Viagem Capitão”. Le idee ci sono, così come i concetti dietro la musica, il problema è che proprio la manifestazione stessa di quelle idee non soddisfa le aspettative, soprattutto dal punto di vista delle parole usate. È che forse per temi importanti e impegnati come quelli che Le Mosche si propongono di approfondire, ci si aspetterebbe di più.

Il disco si apre con l’omonima “Boa Viagem Capitão”, che funge da intro e che è un brano parlato, un elogio del viaggio come fonte di ricchezza. L’inizio è positivo e con un inizio del genere ci si aspettava un proseguimento in crescendo o almeno altrettanto degno; “L’aviateur” invece, secondo brano, mi fa pensare, per una questione di lingua e d’accento, che sarebbe meglio fare musica con la propria realtà d’appartenenza, perché all’ascolto si sentono solo troppo sforzo e distacco. Peccato, perché avrebbe dovuto parlare della fuga dalla guerra di una donna algerina. Ecco quindi che la successiva “Santa Lucia” risulta già migliore, il sound si avvicina al pop-rock-folk, e anche se il testo tradisce qualche banalità di troppo, tutto sommato il brano non è male. “Una mattina” punta sulla ricchezza del sottofondo elettronico e dei fiati, potrebbe essere una delle migliori per l’originalità dal punto di vista vocale e musicale, ma poi si perde in ripetizioni e inutilità. “Renata”, invece, vorrebbe fare della particolarità del tema il proprio punto di forza, dando voce a un cane, al suo amore senza compromessi e alla sua ricerca di libertà, ma alla fine sia la musica che le parole hanno il sapore di qualcosa che è già stato assaggiato. “La rondinella” è un brano della tradizione pugliese, ben eseguito, tradizionale e al ritmo di taranta; “Nui” invece è in dialetto brindisino.

Insomma, Le Mosche hanno talento e buone idee. Resta però più di qualcosa da rivedere sui testi e su certe scelte stilistiche, ma è tutto risolvibile e migliorabile. Il fatto di avere le idee chiare è un gran vantaggio.

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La recensione Boa Viagem Capitão di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-02 09:55:00

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