Viva Muerte Candita! “Scusa, dicevi? – No, niente…” 2004 - Lo-Fi, Rock

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Così eccoci al volume #2. Forse sulla scia degli autorevoli “American recordings” di Johnny Cash, i ¡Vivamuertecandita! si ripresentano con una nuova e prestigiosa autoproduzione. Vero e proprio schiacciasassi musicale, la “banda lo-fi dadaista” di Notbremse e Mr. Credi, ritorna all’arrembaggio con nuovi e sublimi strafalcioni. Il titolo è presago della volubilità del duo: “Scusa, dicevi? – No, niente…”. Leggo che il cd è nato sullo scorcio dell’estate 2003, ed ascoltandone i risultati non stupisco molto: mi chiedo se la qualità aberrante di queste tracce sia imputabile più all’estro creativo dei due o più all’insopportabile calura dell’estate trascorsa…
Dopo l’inclassificabile vol. #1 di cui già s’è scritto qualche mese fa in toni entusiastici – il buon Capuano su Blow up parlò di una “delittuosa creatività” – i due ritornano a partorire le loro strane creature.

L’apertura del cd è folgorante. Fra Notwist e Pavement, la meravigliosa “Shake your belly” farebbe la fortuna di molti di noi indie rocker accigliati e pensosi. Qui non rischiamo però la noia mortale di dover recensire un gruppo serio: basti ascoltare la seconda traccia suonata su pianola Bontempi, oppure il boogie cavernicolo di “I'm On Saturdays”, o ancora il frammentario strumentale “Stanza” (composto di “chitarra, tosse, passi, barattoli”, come recita il foglio d’accompagnamento del cd-r). Quello dei ¡Vivamuertecandita! è un patchwork sonoro che potrebbe forse avvicinarsi al piglio folk-sperimentale dei The books, fosse un po’ meno ruvido e ululato: penso ad esempio ai toni agresti di “Metti una sera d'estate con... Simone” con tanto di suoni di grilli e risate.

È spassoso il breve intermezzo spaghetti-western di “cicchetti”, mentre affiora ancora una volta una specie di fantasma ingrassato di John Spencer in “What Do You Think About Me, Babe?”. “Gray” sembra un bootleg dei primi Pavement, mentre “Want you back”, con la sua vociona sguaiata in primo piano, ricorda curiosamente i balbettamenti del primo Lou Reed . È anche grazie a questi ascendenti, che l’estro iconoclasta dei due ¡Vivamuertecandita! incontra quello più pop degli Pecksniff di “Elementary Watson”, (penso alla beatlesiana “Go surfing, Candito!”). Sennonché gli strumentali “Giordano’s theme (for a movie)” e la stupenda “Music for a coffee break (alone)”, o ancora il mellotron casalingo di “Porgile i miei saluti” lasciano intravedere (in)sospettate doti compositive, al di là della voluta trascuratezza delle registrazioni. Dietro tutti questi apparenti scherzi (per cui ad esempio il blues è ripreso in chiave dissacrante nella conclusiva “She Take My Money And After Go-Go”, naturale seguito della vecchia “Big Fat Ma' Blues”), si nasconde una grande consapevolezza dei propri mezzi.

Loro non scherzano affatto!

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La recensione “Scusa, dicevi? – No, niente…” di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-08-11 00:00:00

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