Michele Schirru Where Did The Future Go? 2016 - Pop, Indie, Alternativo

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Un interessante intreccio di musiche vecchie e nuove.

Una bella domanda, quella posta da Michele Schirru, italiano trapiantato a Londra. Una domanda a cui i titoli delle tracce, anche se scritti in inglese, rispondono utilizzando la lingua universale delle certezze frustrate e della rabbia.

Sentimenti negativi che, soprattutto grazie al mix di elettronica industrial, new wave di indubbia matrice albionica e un po’ di sano rock duro, traggono ispirazione dal concetto di “Grande Fratello” elaborato da George Orwell nel suo capolavoro "1984", mostrando al mondo come il controllo delle masse sia tuttora un problema di difficile risoluzione. Soprattutto dopo l’invenzione dei social media, strumenti capaci di condizionare i nostri gusti e le nostre inclinazioni, se utilizzati ne modo sbagliato.
Una vera e propria “polizia psicologica”, per citare una delle dodici tracce di quest’album che a tratti sembra freddo, distaccato, persino algido, per poi invece dilagare in schegge di furiosa collera che strizzano l’occhio al crossover (ascoltatevi “When You Can’t Change” a tal proposito).
Un album che nel complesso richiede sicuramente un ascolto prolungato, per cogliere le diverse sfumature di arrangiamenti e i significati più o meno oscuri che lo compongono, ma che ciononostante costituisce un interessante intreccio di musiche vecchie e nuove.

Perché come diceva lo stesso Orwell, chi controlla il presente controlla anche il passato.

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La recensione Where Did The Future Go? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-26 09:00:00

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