“C’è sempre un motivo” è un disco che ruota intorno all’importanza dell’amore, è la linea-guida per il raggiungimento della soddisfazione personale e della felicità.
“L’amore salverà il mondo”, scriveva Dostoevskij ne "L’idiota", perché l’amore, quello incondizionato, puro, sincero, avrebbe permesso di superare i contrasti, l’odio e le contraddizioni. Questa è la chiave del disco di Samuela Schilirò, questo è il suo senso profondo.
“C’è sempre un motivo” è il suo secondo lavoro, una sorta di concept-album di stampo mistico-filosofico che nasce dall’esigenza di cantare uno stile di vita, un modo per essere soddisfatti e felici anche nelle difficoltà, per dare un senso a tutte le situazioni dolorose che inevitabilmente si devono affrontare nel corso della vita.
I brani, infatti, sono tutti costruiti su testi che ruotano intorno all’importanza dell’amore per sé e per il prossimo, della gratitudine e dell’autenticità come valori essenziali.
Dal punto di vista musicale, i suoni sono rock, più o meno elettrici, misti a leggeri tocchi elettronici, sintetici, ma anche pop, e ad uno stile cantautorale che a volte predomina con ritmi più lenti.
“Il cammello sopra il tetto”, primo brano, insieme alla title-track “C’è sempre un motivo”, “Da portare a casa”, “La strada giusta” e “Mantra (preghiera per me)” sono le tracce più importanti dal punto di vista filosofico per capire il senso del pensiero di Samuela.
La prima è metafora del raggiungimento dell’impossibile attraverso la purezza dei sentimenti, dove l’amore è un elemento essenziale; nella successiva “C’è sempre un motivo” non si nega che dolore e tristezza facciano parte del percorso, ma anche questi sono necessari al raggiungimento della felicità: Samuela canta, infatti, che “ci fa vivere quello che ci uccide”, perché luce e ombra fanno parte entrambe della vita, ma per comprendere l’una bisogna per forza conoscere l’altra.
“La strada giusta”, lo dice il titolo, indica la via da seguire, perché la ricchezza non sta nella ricerca di ciò che non si ha, ma nell’amare e nell’apprezzare ciò che si ha già. Siamo verso la fine del disco e qui Samuela esplicita il suo pensiero sulla vita, che deve tanto a Sheikh Burhanuddin Herrmann (al cui saggio era ispirato anche il primo brano, “Il cammello sopra il tetto”), “maestro sufi e guida spirituale di Samuela”. È proprio lui che interviene recitando dei versi nel brano successivo, “Mantra (preghiera per me)”, che è appunto una preghiera che celebra l’importanza dell’amore e dell’autenticità.
Gli altri brani parlano di un amore più terreno e quotidiano: “Vai” è l’accettazione di se stessi con i propri limiti; “Da portare a casa” è l’“imprevisto stupendo” che cambia i progetti, ma poi si rivela fondamentale per sentirsi vivi davvero.
“Se avessi tempo” e “Niente che non sia tutto” scivolano verso sonorità più pop e orecchiabili: la prima è “l’abbandono alla passione di un bacio in riva al mare”, dopo che la paura di un legame troppo profondo ha preso il sopravvento; la seconda celebra il perdono e l’amore.
Infine “Ascoltami” è più lenta, si arricchisce di synth e parla delle sensazioni di un amore sincero.
Samuela Schilirò allora aspira a indicare a chi l’ascolta, a sua volta, “la strada giusta”, quella che dovrebbe portare alla soddisfazione di sé, al benessere e alla felicità. È l’esigenza di celebrare i valori assoluti ed essenziali dell’essere umano, di dimostrare che ci sia sempre un motivo per tutto ciò che succede e che ogni esperienza, per quanto dolorosa, sia necessaria al raggiungimento della felicità. Discutibile? Certamente. Ognuno ha il suo modo di vivere, Samuela ha raccontato il proprio, un modo per accettare la vita nella sua totalità. Lo ha fatto attraverso un disco particolare, in parte affascinante, ma sicuramente impegnato e sincero.
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La recensione C'è sempre un motivo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-03-17 09:00:00
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