Dick Hudson Bolo 2016 - Strumentale, Progressive, Alternativo

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Più che un primo esperimento, sembra un esercizio di stile

L’esordio musicale della band messinese è un progessive, sconfinante nel math rock, eseguito in buona sostanza come da copione con l’unica particolarità di essere un disco registrato in presa diretta. I connotati di “Bolo” sono infatti energici riff di chitarre elettriche distorte, dispensati in ogni traccia quasi come dei mantra, cambi veloci e insoliti di ritmo e arrangiamenti ricchi e ridondanti.
Nei sei brani del disco si sale e si scende vorticosamente con un intermezzo, “Kobayashi Maru”, che tinge l’atmosfera di verde fluorescente e dopo il quale la corsa riprende con tono quasi apocalittico e ci conduce al trance finale con la title track, una suite divisa in tre parti dove il basso e la batteria si parlano come due vecchi amanti. Un disco che non aggiunge nulla di nuovo a quanto già esiste.
L’intento della band di realizzare una sintesi dei propri riferimenti musicali – dai King Crimson a Don Caballero passando per i Gong – non sembra ancora essere stato raggiunto, e più che un «primo esperimento di laboratorio», come i musicisti stessi affermano, “Bolo” sembra essere un pedissequo esercizio di stile.

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La recensione Bolo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-18 00:00:00

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