Megahertz [Veneto] Estetica 2004 - Rock, Pop, Elettronica

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Daniele Dupuis, a Padova, nell’ambiente musicale lo conoscono un po’ tutti. Gli appassionati di rock alternativo perché è il tastierista di Morgan da un anno, dopo aver a lungo calcato le scene locali con i Versus. Quelli di elettronica per il suo disco “Farina tipo 00”. Ai sedicenni discotecari il suo nome non dice molto: ma ad entusiasmarli basta il suo pseudonimo, Megahertz, con cui da tre anni si esibisce nelle discoteche. Ora Megahertz pubblica il suo primo disco, “Estetica”, che esce per Mescal, viene distribuito da Columbia/Sony, e vede come produttore artistico Marco Bertoni, già con i Motel connection.

Ed è davvero un bel disco, in cui Megahertz/Dupuis riversa un po’ tutte le sue passioni e ossessioni (prima fra tutte il suo credo: “no midi used”), svariando per tutti i meandri dell’elettropop. Questo ragazzo di 1 metro e 96, che potete trovare per strada vestito ora quasi come Ziggy Stardust ora come il Bowie berlinese, omaggia il maestro di sempre facendo cantare a Morgan “Space oddity”, resa qui in una versione ”space age” che piacerà senz’altro ai Valvola con tutti quei suonini da b-movie sci-fi. C’è la cover – notevolissima – dei Kraftwerk (“Mini calcolatore”), con il testo tradotto in italiano: esperimento così riuscito che dovrebbe far riflettere chi si ostina a pensare che la nostra lingua musicalmente non renda. C’è il passato glam rock dei Versus di Dupuis, di cui è presente la versione elettronica di “L’eleganza”.

Omaggiate le radici, Megahertz ha il coraggio e la sfrontatezza di spingersi fino all’house tamarra stile Fargetta e Prezioso: il bello è che la tratta con una levità, un gusto e una grazia da dargli dignità. Se “Pinocchio”, rielaborazione di un tema presente nel soundtrack dello sceneggiato tv degli anni 70 (sì, quello con Manfredi), è nella norma, “Little girl” vi sorprenderà a cantarla, in barba a tutti i purismi. Poi c’è spazio per il chill out “Please can I go now?”.

In mezzo a questi vagabondaggi, una manciata di pezzi elettropop, scritti da solo o in collaborazione con l’amico Lele Battista, davvero notevoli: il primo singolo “L’estetica”, omaggio a Battiato, “Sweet emotion”, il futuro secondo singolo “Disco adventure”, “In the corner”. Spesso contagiosi. In definitiva, un ottimo debutto, in cui Megahertz dimostra già personalità e gusto da vendere. Se non si becca il primascelta, è perché l’impronta dei maestri (Morgan) si sente ancora un po’ troppo. Ma questo è il minimo, al primo disco. E che disco.

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La recensione Estetica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-30 00:00:00

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