The Crooks Nothing To Lose 2004 - Rock'n'roll, Punk

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Questo secondo album dei milanesi Crooks dura poco più di trenta minuti, ma per portare a termine il mio primo ascolto ne ho impiegati più di cinquanta: questo perché mi sono incantato, letteralmente, sulla traccia d’apertura, “1973”: un punk-rock fulmineo con un perfetto ritornello pop tutto da canticchiare. Questa canzone la si dovrebbe inviare al New Musical Express e vedere chi vince tra “1973” e una qualsiasi buffonata, ad esempio, dei Jet. Certo, non essendo i Crooks di primissimo pelo e non avendo un look super-modaiolo, probabilmente non verrebbero nemmeno presi in considerazione. Ma queste sono brutte storie che ora non ci riguardano (e comunque sfido l’NME a non parlare di due rockers che come soprannome si sono scelti Petter Petting e Fab O’Loose!). In questo disco c’è tutto lo scibile rock ‘n’ roll ‘69-’77: come se questi quattro simpatici giovinastri lombardi avessero vissuto per anni tra le tubature e le cantine del CBGB di Manhattan, cibandosi di quella atmosfera meravigliosamente sudicia, assimilandone l’indole sordida e la passione per un punk ‘n’ roll grezzo, sincero, senza fronzoli. Tutto ciò con il benestare di Stooges, New York Dolls, Richard Hell, Johnny Thunders, ma anche con la capacità di scrivere melodie maledettamente orecchiabili, in puro stile Ramones. Altri pezzi che spiccano all’interno del lotto sono “Miss You”, “Cure me” e “Satisfied” con i suoi rapaci accordi di quinta e il basso pulsante a puntellarne la struttura.

Un album fondamentalmente molto valido, anche se inevitabilmente di genere. Il cantato in italiano avrebbe forse potuto aprire qualche porta in più alla band in àmbito nazionale. Ma non riesco proprio a immaginarmi i ragazzi di questo gruppo preoccuparsi di strategie di marketing e questioni simili. D’altronde il brano di chiusura (emblematicamente intitolato “Anti-Work Song”) rappresenta un po’ il loro manifesto ideale: bisogna essere dei predestinati per voler fare del rock ‘n’ roll. Direi che il destino, in questo caso, ha fatto una buona scelta.

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La recensione Nothing To Lose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-10-09 00:00:00

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