Le Strade del Mediterraneo Quando gli asini voleranno 2013 - Cantautoriale, Pop, Folk

Quando gli asini voleranno precedente precedente

Un disco positivo e con qualche brano molto azzeccato, che però si perde nella seconda parte

"Quando gli asini voleranno" è il primo album de Le Strade del Mediterraneo. La strada che sembra percorrere questa band è quella di una composizione semplice e lineare che possa divertire il pubblico.
Se Mannarino ci ha trasportati nei baccanali cinici di Sodoma e Gomorra, Il Muro del Canto ha raccontato le ombre della società contemporanea, Le Strade del Mediterraneo accorrono a portare un po' di positività. 
La band abruzzese è guidata da Mattia Stirpe, autore dei dieci brani che compongono l'album, ed è composta da dei polistrumentisti che integrano il sound, prettamente folk, con degli strumenti come il bouzouki, la darbuka (percussione tipica dei paesi arabi) e la cornamusa irlandese. La scelta di utilizzare questo tipo di strumenti movimenta un disco che, altrimenti, rischierebbe di finire nel mare magnum della banalità cantautorale.

"Quando gli asini voleranno" è un disco che parte molto bene con tre brani divertenti e romantici, belli e genuini proprio per la loro semplicità. "Foulard", "Il mio compleanno" e "Lunedì" aspirano ad essere dei veri e propri tormentoni grazie a versi come "...che tu bella come la Francia / tra un bicchiere di vino e champagne / e a Parigi oggi è festa".
Si prosegue con racconti più fantasiosi come quello di "Pedro il pescatore": bello il suono spagnoleggiante che rende sicuramente il pezzo un vero e proprio cavallo di battaglia per le serate dal vivo della band.
L'album, però, tende a deludere nella seconda parte, perdendo la verve con la quale erano stati costruiti i primi cinque brani e diventando ripetitivo.
In questi ultimi cinque brani sono gli arrangiamenti che, spesso, accorrono a nobilitare testi un po' troppo puerili come quello di "Beatrice è cambiata" ("ed io m'innamorerei di te / come nessuno mai").
Sicuramente si tratta di un buon inizio per una band che ha dalla sua una bella mente, quella di Mattia Stirpe e un suono che può, col tempo, diventare più maturo e ricco di sfumature. 


 
 

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La recensione Quando gli asini voleranno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-16 00:00:00

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