Cucina Sonora Cucina Sonora 2016 - Strumentale, Elettronica

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Un altro giovane pianista di formazione classica folgorato sulla via di Damasco dalle diavolerie elettroniche e da una un po' sfacciata voglia di groove.

Capita sempre più spesso che le fascinazioni della musica elettronica folgorino, sulla via di Damasco, giovani pianisti di formazione classica, alcuni di loro sedotti a tal punto dalla commistione classico/moderno-analogico/digitale da tirarci fuori un vero e proprio marchio di fabbrica; Nils Frahm, Francesco Tristano o Kate Simko, su due piedi, sono i primi nomi che mi vengono in mente, con le tutte dovute distinzioni stilistiche del caso.

Alla carovana si accoda anche il fiorentino Pietro Spinelli che, supportato in fase creativa dalla sempre stimolante atmosfera di Berlino – luogo magico per eccellenza quando parliamo di elettronica – debutta, sotto il moniker Cucina Sonora, con una release di cinque brani, spudoratamente club-oriented, che si muovono timidamente tra Carl Craig e il buon Tristano poc’anzi citato. Agli 88 tasti dell’ex pianista dei Maniscalco Maldestro, dunque, l’onore di tracciare la spina dorsale melodica delle composizioni, ai synth e alle consuete diavolerie di circostanza (Mac, Ableton, samples ecc.) l’onere di ampliarne chimicamente la resa atmosferica. Già, perché se alla fine la Cucina canonicamente intesa è già di per sé chimica a tutto tondo, figuriamoci quando in padella ci finiscono suoni, accordi e melodie, e in tal senso il giovane Spinelli si rivela discreto dosatore di ingredienti nel mantecare archetipi classici, tossine house, pulsioni disco e patinature jazzy, ecco, forse sacrificando un po' troppo sul nascere altre possibili (e futuribili) vie di fuga orchestrali in nome del groove e dell’intrattenimento (i troppo marginali filamenti cosmici di “Ring”).

Un’opera prima che pur viaggiando, a tratti, con il freno a mano leggermente tirato (dinamicamente parlando) riesce comunque nell’intento di simulare su disco quella comprovata energia vitale da live che contraddistingue il Nostro, soprattutto nei frangenti più irrequieti (“Startup”) e crepuscolari (il remix di “Tappa” realizzato da Gianni Sabato, esponente di punta della scena techno tricolore).

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La recensione Cucina Sonora di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-17 00:00:00

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