Prowlers Freak Parade 2018 - Rock, Psichedelia, Hard Rock

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Se Pesaro è Londra, i Prowlers sono i Maiden con Di'Anno.

La NWOBHM, acronimo inglese di "Nuova Ondata di Heavy Metal Britannico", è arrivata a lambire anche le spiagge di Pesaro e ne sono nati i Prowlers!

Con la formula standard di due chitarre, basso, voce e batteria, la band marchigiana presenta un album elaborato e compatto. "Freak Parade" si articola fra complicate linee di basso e armonizzazioni fra le due chitarre figlie della coppia Murray/Smith degli Iron Maiden, soprattutto nei brani "Golden Bricks" e "Turtle Man" dove l'influenza diventa quasi omaggio (oltre al nome del gruppo, ovviamente).

Col singolo "Joseph Merrick", ovvio protagonista in una "freak parade" del genere, i Prowlers iniziano a sfoggiare la loro trasversalità con sonorità fuori dalla purezza dell'heavy metal, come il rock 'n roll "countryggiante" di "On the dusty road", e arrivando a toccare anche punte di prog con "Not by my side".

I Prowlers rimangono musicalmente sempre solidi e compatti offrendo una base interessante per quanto non innovativa, nostalgica ma ben suonata. Questo dà la possibilità a Luca Segatori di permettersi qualche sbavatura vocale provando ad arrivare là dove i grandi cantanti dell'heavy regnano indiscussi, evidenziando anche qualche influenza più anni '80 fra pistole, rose e quartieri malfamati, ma senza mai purtroppo convincere a pieno.

"Freak Parade" rimane un album comunque ben costruito da cui emerge tutta la passione e la tecnica del gruppo, ma non perfetto e a volte quasi disturbante. Interessante, accattivamente ma con dei difetti evidenti, come i migliori freak show, dopotutto.

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La recensione Freak Parade di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-05-22 00:00:00

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