MS & Elvina Pinto The Well 2016 - Sperimentale, Folk, Ambient

Disco in evidenza The Well precedente precedente

Anime musicali apparentemente diverse (alt country, canzone d’autore e folk con gli speroni) trovano ristoro dentro lo stesso malinconico altrove.

Un sodalizio artistico battezzato in quel di Mostar e fortificatosi a Berlino non poteva che preludere a cose belle e importanti. Matteo Santarelli e Elvina Pinto – rispettivamente chitarre/voce e voce/autoharp nel progetto MS & Elvina Pinto – debuttano con 6 brani di folk corvino che, a dire il vero, della mitteleuropa ostentano ben poco in quel loro dondolare tra canzone d’autore italiana, alt-country e certo immaginario cinematografico western fatto di arbusti rotolanti sopra zolle roventi.

Un mix curioso dunque, quello di “The Well”, all’interno del quale anime musicali apparentemente diverse trovano ristoro dentro uno stesso malinconico altrove – intimo ed evanescente – dove i minuti durano secoli e i fantasmi dei pistoleri si muovono dinoccolati in mezzo alla polvere come viaggiatori dai lunghi passi; un altrove densamente evocativo dove l’anarchia umorale degli autori è talmente fuori di giri da incastonare sulla medesima pietra grezza un paio di duetti country-noir in odor di Johnny Cash/Nancy Sinatra (“Six years ago” e la title track), due polaroid cantautoriali in B/N vicine alla sensibilità di Tenco e Ciampi (“Non ho più voglia” e “Trasloco”), una rivisitazione minimal-folk di “The Bluebird” di Emily Dickinson e persino una splendida rilettura del tradizionale russo “Ochi Chyornye”.

Peli nell’uovo a parte la brevità del disco forse non rende grazia alla qualità del progetto: le interpretazioni di Santarelli e Pinto sorprendono per intensità e versatilità (costantemente a cavallo tra registri crooneristici e melò) mentre il companatico musicale, essenziale e raffinato al contempo – anche grazie a talentuosi sodali come Dan Kinzelman ai flauti e clarinetto, Joe Rehmer al basso e Federico Gilli alla fisarmonica – veste di sommessa bellezza parole per nulla concilianti che trasudano inquietudine e dolore.
Se al prossimo giro aumenteranno ambizione e carne al fuoco ci sarà da divertirsi.

---
La recensione The Well di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-12-16 10:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia