Il disco d’esordio de Il sogno della Crisalide è ricco di significati ben inseriti nei vari brani
“Tutto il rancore diverrà espressione artistica, voglia di cambiare la mentalità cosi logora e volgare cui dico no” sono alcuni versi del brano “La musica mi salverà” e rappresentano la chiave di lettura dell’interno album “Vie d’uscita” di Il sogno della Crisalide. Voce e chitarra in quest’ultima traccia, il cui tema, sempre attuale, è la libertà d’espressione, la voglia di combattere per emergere dalla mediocrità del pensiero. Questo è un obiettivo e viene perseguito in tutte le tracce del progetto di Vladimiro Modolo.
Questo primo lavoro è composto da undici brani e una cover di Giorgio Gaber “Quando sarò capace di amare”; in primo piano i testi, con il loro significato.
Facendo riferimento al dilemma del porcospino, concetto ideato dal filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, il brano d’apertura dell’album “La sindrome del porcospino” narra le difficoltà nelle relazioni.
“Colpa della fame” è un brano di denuncia, ispirato alla vicenda di Stefano Cucchi, morto nel 2009 mentre era in custodia cautelare. Con questo brano Il sogno della Crisalide vince il premio nazionale Augusto Daolio come miglior testo.
Batteria incalzante e chitarre nella title track: una generazione immobile che cerca, appunto, una via d’uscita tra tecnologia, social e alcol, mentre gli anni continuano a scorrere. “Immobile” affronta il tema della depressione, mentre in “Amore alcolico”, in maniera schietta, viene affrontato il binomio alcol e amore, ci sono anche momenti più giocosi, come in “Tiramisù”.
Un lungo lavoro che ha visto prima la pubblicazione dell’ep “Vie d'uscita" contenente cinque brani, nel febbraio 2014 e nel marzo 2017 l’intero album. Una buona prova d’esordio che s’inserisce perfettamente nel cantautorato classico italiano dove l’emozione è in primo piano e la musica è usata per veicolare dei messaggi.
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La recensione Vie d'uscita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-08 00:00:00
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