Mòn ZAMA 2017 - Pop, Indie, Alternativo

Disco in evidenza ZAMA precedente precedente

Città esilio, viaggio, tappe, elefanti e riflessioni: le parole chiave del nuovo, ma assodato, rock dei Mòn.

Nella storia, le terre di esilio e di deportazione sono sempre esistite. Una tra le miriadi fu la cittadina tunisina di Sfax. Qui si rifugiò Annibale, dopo la batosta di Zama che chiuse la Seconda Guerra Punica, per riflettere sulle sue condotte e finalmente riposare dopo un lungo viaggio e una guerra. In questo periodo, quasi per certo, si imbattè nella cultura secolare dei pescatori delle isole Kerkenna situate di fronte a Sfax. Da allora ogni anno, tra le spiagge di questo piccolo arcipelago viene festeggiato il polpo come se fosse una divinità, anche a suon di musica tradizionale.

Non si tratta di un documentario storico. Ma Zama, gli elefanti da guerra di Annibale, il polpo ed i suoi tentacoli, il viaggio oppure la riflessione sono tutti quanti aspetti figurali che guidano un ascoltatore, attraverso la copertina (raffigurante una fusione uomo-mollusco-elefante o meglio mare-terra) e tramite la musica di "Zama", al primo album dei Mòn.

Le canzoni di "Zama", dunque, sembrano non per sbaglio anch'esse figlie di un viaggio, magari nate da un tragitto partito dal lato opposto dell'Europa che si affaccia a Tunisi: l'Islanda. Le prime influenze raccolte da questa nuova band composta da cinque giovanissimi musicisti partono in sintonia al rock sperimentale dei Sigur Ròs ("Indigo"). Attraversando l'Atlantico, poi, tappa obbligatoria è l'Irlanda: l'intro della prima traccia "Lungs" è un incipit ispirato allo strumentalismo dei God Is An Astronaut. Il garage rock è poi stato raccattato appena sbarcati in Scozia nella melodica e cantata "To Marianne". La conoscenza, fosse vero, dei Teenage Fanclub può esserne stata la causa scatenante. L'essenza dell'indie rock '00, invece, è stata fortificata nella successiva fermata (obbligatoria) in Inghilterra; nell'album le influenze oxfordiane alternative e indie rock dei Foals lasciano chiaramente il segno (nel singolone "Fluorescence") nello stile dei Mòn. Superando la Manica è la volta del pop rock francese dei Granville a rintracciare pezzi come "The Flock" o "Alma".

Sono tanti i simboli delle tappe di questo itinerario immaginario, magari raccolti sotto i tentacoli della creatura azzurro-verde in copertina. Che la destinazione sia una cittadina tunisina dal clima secco e caldo oppure un atollo in mezzo al mare l'importante è che nelle tappe di sosta del viaggio ci si allieti con dello slapping ("Forest Of Cigarettes", "Fragments") oppure esercitandosi con un cantato evocante ("Mutter Nacht").

Alla fine la riflessione e i tentacoli raccoglitori di esperienze e influenze musicali e di vita hanno sortito l'effetto voluto. È allora che il bisogno di Annibale di arrendersi contro Roma, la sua nemica di una vita, prese il sopravvento. Originale il caso che i Mòn siano cresciuti e poi formati proprio in quella stessa città.

2200 anni dopo, per fortuna, gli strumenti musicali hanno preso il posto delle armi.

 

---
La recensione ZAMA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-06-20 09:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia