Lame da Barba La Muta Vita 2017 - Etnico, Acustico

La Muta Vita precedente precedente

Un disco dalla grande capacità immaginativa

“La muta vita” è una polveriera di suoni dagli intrichi percussivi, con lanci di fiati ad ispirare visioni di popoli in movimento. È l’idea di una colonna sonora in stile etnico che si nutre dello straabusato immaginario di Kusturica, contaminandolo di suggestioni world. La narratività strumentale, profonda e ispirata, sembra raccontare l’essenza umana al di là del vuoto della metropoli globale, vagheggiando melodie selvagge e libere. Un lavoro in controtendenza dove il suono sostituisce la parola.

Lame da barba sono un piccolo gruppo di musicanti bolognesi, alla ricerca della bellezza nella costruzione di pezzi che suonano come bozzetti, miniature paesaggistiche. Incantati dall’improvvisazione volontaria, utilizzano linguaggi compositivi vitali e pulsanti come il respiro umano (“Stavrosyòtiko”); costruiscono tumulti ritmici spiazzando le attese di chi ascolta (“Anonimo in do minore”); si avviluppano in un deserto ispido e poco conciliante dove il tempo sembra fermarsi al passaggio delle carovane (“Karavan”). In queste digressioni ambientali, astratte, i Lame da barba non perdono mai la bussola e si fanno geografia di corpi dai sogni infuocati (“Ballata ebbra”, “Turkika”). Dopo aver ballato la “Tarantella ultima”, sotto un cielo notturno punteggiato di stelle, con il volto della luna a sbirciare la superficie del mondo (“Zigana”), alzano di nuovo il piede in una spericolata danza (“Saltarello”) prima di addormentarsi.

E noi, dentro lamiere di metropoli globali, ci ribelliamo al grigiore sognando a colori paesaggi lontani e multiformi.

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La recensione La Muta Vita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-07-11 00:00:00

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