Blessed Child Opera A wonderful breath of life 2017 - Folk, Dark, Shoegaze

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Un album dove la new wave si fa materia sinfonica e sposa il lato oscuro del cantautorato.

Come un malinconico fiume in piena che travolge ogni fonte di luce per lasciare che il buio, e il freddo, prendano il sopravvento, “A Wonderful Breath of Life” trascina via ogni riflesso di umori morbidi e lucenti segnando una strada fatta di cupi riverberi invernali. È la new wave che si fa materia sinfonica, è il lato oscuro del cantautorato che diventa concerto per spettri solitari, per celebrare i nostri giorni decadenti, è il puro trionfo sonoro delle ombre e di marcati chiaroscuri. Un album potente ed evocativo dove la voce scava tra meandri profondissimi in assenza di colore mentre la musica accompagna la discesa, liscia e attenta in ogni movimento, come consolazione e madre, eppure inflessibile nel suo spingerci giù.

Dall’oceano di suoni da ballata in tempesta di “Tell Me That’s How You Wanted”, un crescendo di liturgie in nero si sposa ad arrangiamenti orchestrali e visioni notturne, in un percorso complesso e raffinato che non si limita a guardare dentro di sé ma preme per comunicare le proprie sensazioni all’esterno. Dalla bellezza totalizzante ed eterea di “I Will Return Improvising Something” al piglio acceso e rockeggiante di “Don’t You See It’s a Pile of Shit”, passando per la sperimentazione a due voci di “So What Does It Mean?” insieme a Rita Saviano fino alla chiusura, densa di bassi, voce pulita e preghiere, di “Allies”: Paolo Messere, anima del progetto Blessed Child Opera, fa tutto da solo e lo fa molto bene, realizzando un album compiuto e solido, granitico nella sua presa dirompente, curato in ogni dettaglio.

Dopo “The Devil and The Ghost Dissolved”, un ritorno davvero convincente dove il suono è principio, fine e regola, per un lavoro di superba pienezza ed eleganza che riesce a unire sotto la stessa luna una preziosa vena cantautorale e un magico universo sonoro che pesca dal dark trasformandolo nell’inquieta solitudine di infinite notti stellate.

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La recensione A wonderful breath of life di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-07-20 09:00:00

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