Hiroshima Rocks Around HRA666 2004 - Punk, Noise, Jazz

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Tra le diverse influenze che possono vantare gli Hiroshima Rocks Around ci sono senz'altro tre gruppi americani i cui nomi sono tanto importanti quanto ancora troppo misconosciuti anche nei sotterranei. Si tratta di US Maple, Arab on Radar e Pussy Galore, musicisti che hanno come denominatori comuni il fragore, l'assordamento e i rimandi ad un'America antagonista nella quale si mischiano vaghe reminescenze rurali (il blues del delta), avanguardia rumorista (la no-wave di New York) e un'attitudine eversiva (il punk-hardcore). L'intento è quello di produrre una versione psicotica e sconnessa di generi tradizionali quali rock'n'roll, blues, country, ecc.

Gli Hiroshima Rocks Around non riescono certo a superare l'efferatezza dei loro corrispondenti americani, ma fanno ugualmente la loro bella figura. Il loro pregio migliore è quello di conservare un minimo di musicalità che renda ascoltabili e conferisca una precisa identità alle loro canzoni. In ogni caso rumore, dissonanze e ritmi parossistici dominano in lungo e in largo su questo "HRA666". E nel panorama italiano spiccano di certo proponendosi come un punto di riferimento per chi voglia cimentarsi in questi suoni e voglia rendersi conto di quanto è agguerrita la concorrenza.

Vale la pena segnalare anche alcune note a margine che possono conferire un ulteriore valore a questo disco. Innanzi tutto la presenza di Luca Mai degli Zu che presta il suo sassofono alla causa dei Nostri su "See, you, goodbye Johnny". Ai nostalgici dei 33 giri farà piacere sapere che questo disco è stampato in vinile. Infine chi è sensibile alle problematiche sul copyright sarà contento di sapere che gli Hiroshima Rocks Around sostengono la causa del copy-left (il corrispettivo dell'open-source in informatica).

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La recensione HRA666 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-03-25 00:00:00

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