a Big Silent Elephant Shine on 2017 - Psichedelia, Country, Garage

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Psych-folk trasognante da ascoltare ad occhi chiusi, un bel disco per quando non si ha voglia di niente.

"Un disco da gitarella che ti fuoriporta dove non volevi" - questo potrebbe essere il sottotitolo a "Shine On" l'ultimo disco di A Big Silent Elephant. In campagna nascono ortaggi, animali e dischi come questo, ennesimo progetto di Mauro Da Re (A Man and his Broken Piano, Ugly Bear e Bestia), affezionato alla campagna, al country folk e alla psichedelia nata per caso: un musicista veneto con un'identità ben precisa, che sa come tradurre in musica quello che pensa.

In "Shine On" c'è tutta la nebbia che ricopre i campi della pianura padana, tutta la malinconia del cantautore filoamericano che ha deciso di filtrare la propria voce così tanto da poter impersonare cento, mille altre figure come se fosse un attore di commedie quotidiane che interpreta tutti i personaggi della storia. Un suono lo-fi cercato quello di A Big Silent Elephant, alla ricerca, tremite la registrazione su nastro, di un calore d'altri tempi, esperimento riuscito in tutte le canzoni.

Un mix di suggestioni alienanti e terrene alloa tresso tempo come solo Krano era riuscito a fare negli ultimi anni: saranno forse le terre venete ad ispirare certi mood? L'aggettivo che potrebbe appiccicarsi bene alla maggior parte dei brani è trasognante: "The Earth Is Flat", "Happy Hours", "Smile" e "Statistics Are Whong" sono ballate leggere e saporite, malgrado un primo ascolto potrebbe portare alla noia, il passaggio successivo è il viaggio ad occhi aperti che i suoni delle chitarre e della batteria moderata creano. Le melodie sono leggere e libere, come Devendra Banhart ma più veneto.

"Big Boy", "Countryside" e la titletrack "Shine On" sono brani dall'andamento più blues e potrebbero ricordare per certi versi Beck, con una certa dose di ironia, che si sfoga tutta in "So Happy", mentre "Brucaliffo", unica strumentale, è un sonno interrotto bruscamente. Il massimo degli arrangiamenti si tocca con "In Between", con un inizio di tromba che riempie il cuore in ogni sua cavità e i restanti 2 minuti a ripetere:"Sorry for what I say and for what I do".

Libero nell'autoproduzione e nell'espressione, A Big Silent Elephant lascia che siano le note della sua chitarra a plasmare l'interpretazione di chi ascolta, non ci sono barriere o contorni troppo nitidi, è tutto volutamente sfumato, è tutto volutamente opaco, ci si può concentrare su quello che si vuole, oppure non concentrarsi affatto.

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La recensione Shine on di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-11-07 00:00:00

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