Bruno Bavota RE_CORDIS 2019 - Strumentale, Crossover, Ambient

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Stile a pacchi e un immaginario sonoro ben definito: la musica di Bruno Bavota non è per tutti ma merita

"The night of, il primo pezzo di "RE_CORDIS" è una sorta di manifesto programmatico del lavoro di Bruno Bavota, un compositore e polistrumentista campano con numerose esperienze all'estero. Siamo di fronte ad un disco stratificato, fatto, come è il caso del primo pezzo, di composizioni strumentali virate verso un'ambient stiloso e algido, che ci consente, letteralmente, di "viaggiare stando fermi". Anche in altri casi, come "Moving Clouds" (molto bella) o la canzone finale "Amour", è chiaro e evidente che l'obiettivo di Bavota con questo disco non sia proprio quello di piacere a tutti.


Infatti per apprezzare pienamente le sue composizioni occorre tempo e attenzione, tempo e attenzione che, ce ne rendiamo perfettamente conto, non tutti gli ascoltatori, specie quelli occasionali possono e vogliono avere. Eppure se ci si ferma un attimo e ci si sforza di prendersi il dovuto tempo si scoprono visioni di altri mondi. Prendiamo la seconda traccia "Passengers": inizia quasi in sordina, con una suite di piano che lentamente cresce, in un movimento di rara bellezza ma anche grande artificiosità. Ecco se cercate qualcosa di diretto e, per così dire, "naturale", "RE_CORDIS" difficilmente vi convincerà: ma se di scampagnate all'aria aperta, dopo l'ultimo fine settimana, ne avete fin sopra le scarpe, allora è bene rifugiarsi con Bruno Bavota in una wunderkammer piena di suoni suggestivi e echi di universi lontani e forse mai davvero esistiti.

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La recensione RE_CORDIS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-25 08:25:55

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